Trasporto locale - Detrazioni e fondi, le misure possibili con la manovrina
I dubbi dell'Associazione delle imprese di trasporto pubblico locale sulla legge di conversione del decreto manovrina
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Evitare che il riparto del fondo nazionale trasporti sia agganciato alle gare per l’affidamento del Tpl. E’ questa una delle richieste chiave che Asstra, l’associazione delle imprese di trasporto pubblico locale, ha avanzato al Parlamento nel corso della sua audizione sulla legge di conversione del decreto manovrina. Il testo riprende molti passaggi del decreto sui servizi pubblici locali ed è quindi strategico per il futuro del Tpl. Servono, però, diversi aggiustamenti. Ad esempio, in tema di reti ferroviarie regionali: bisogna evitare ogni automatismo nel trasferimento dei binari a Rfi. Ma anche in materia di detrazioni: sarebbe importante reintrodurre gli sconti fiscali del 19% per gli abbonamenti.
Il nodo delle reti regionali
Andando al merito delle proposte, lasciano anzitutto dubbi le norme sulla rete di trasporto ferroviario regionale, inserite nella manovrina. Qui si stabilisce che i binari locali potranno iniziare a passare sotto l’ombrello di Rfi, che comunque avrà il compito di presidiare la realizzazione degli interventi di adeguamento tecnologico. Secondo l’associazione il testo della norma “non appare particolarmente chiaro” su un punto: passare da Rfi deve essere una facoltà e non un obbligo.
Il passaggio della gestione a Rfi
Ma non solo. Bisogna regolare meglio anche la questione del passaggio della gestione sotto la società del gruppo Fs. Per Asstra, infatti, “le condizioni di trasferimento a titolo oneroso devono anche tenere conto degli investimenti effettuati dalla Regioni o dal concessionario dell’infrastruttura regionale sulla linea oggetto di trasferimento”. Il passaggio, in altre parole, non potrà avvenire in maniera forzata o a condizioni capestro.
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Il Fondo nazionale trasporti
Sul Fondo nazionale di trasporto l’associazione fa qualche conto. Lo stanziamento previsto per il 2017, pari a 4,8 miliardi di euro, “è di circa 70 milioni inferiore rispetto alle disponibilità dell’anno precedente”. Mentre il livello fissato a partire dal 2018 (4,9 miliardi di euro) è un ritorno ai livelli del 2013: non si tratta, quindi, di un livello particolarmente elevato. Al di là dello stanziamento, però, sarebbe importante introdurre un meccanismo di indicizzazione, per evitare che il valore reale del fondo si riduca.
Rischio incostituzionalità
Oltre a questo, poi, lasciano diversi dubbi le novità introdotte sulle modalità di riparto del fondo. Il riferimento è, soprattutto, al punto che “introduce un meccanismo di penalizzazione nell’attribuzione del fondo” a carico delle Regioni dove i contratti di servizio non passano da procedure ad evidenza pubblica. Secondo Asstra, questo sistema “presenta indubbi profili di incostituzionalità” e rischia di penalizzare il diritto alla mobilità dei cittadini.
Detrazioni per gli abbonamenti
Infine, c’è la questione delle detrazioni per gli abbonati. Si tratta di una norma che è stata introdotta nella Finanziaria 2008 ma che non è stata confermata, a partire dal 2010. All’epoca, lo sconto era pari al 19%, da scalare sul reddito Irpef, “per un importo delle spese stesse non superiore a 250 euro”.
Ipotesi ripescaggio
La reintroduzione della misura è stata promessa dal ministro delle Infrastrutture, Graziano Delrio. Secondo Asstra, sarebbe importante dare seguito a questi progetti all’interno della manovrina: il risultato sarebbe positivo, sia in termini di impatto ambientale che di ampliamento degli occupati nelle aziende di Tpl.