Fondi UE – PA e agenda digitale, i risultati degli OT11 e 2
Accelera la spesa dei fondi europei relativi agli Obiettivi tematici diretti al miglioramento della capacità amministrativa e alla crescita digitale, gli OT11 e 2. Si conferma però il gap rispetto all'avanzamento medio dei Programmi operativi regionali e nazionali.
> Fondi UE – l'avanzamento dei Programmi operativi 2014-2020
A fare il punto sullo stato di attuazione degli interventi per il rafforzamento delle PA e per l'agenda digitale nei Programmi operativi nazionali e regionali cofinanziati dai fondi europei 2014-2020 è la terza edizione del rapporto realizzato dal Comitato di Pilotaggio OT11 e OT2 con il coinvolgimento delle amministrazioni titolari dei PON e dei POR.
> Fondi UE: il punto sulla spesa per rafforzamento PA e crescita digitale
Le rimodulazioni finanziarie
Il rapporto tiene conto delle rimodulazioni finanziarie operate nel corso del 2018 dalle amministrazioni titolari di Programmi, sia a seguito della riduzione del cofinanziamento nazionale, che dei trasferimenti di risorse tra Assi o fra categorie di intervento dello stesso Asse.
Per quanto riguarda l’OT11 la dotazione finanziaria a valere sui POR è rimasta quasi invariata, mentre nei PON in valori assoluti l'Obiettivo tematico ha perso circa 57 milioni di euro, per lo più nell'ambito dei PON Governance (-41,2 milioni) e Inclusione (-15,5 milioni).
Quanto all'OT2 le dotazioni risultano sostanzialmente stabili, per le compensazioni tra i Programmi che hanno aumentato e quelli che hanno ridotto le risorse destinate all'Obiettivo tematico.
L'andamento della spesa
Passando all'avanzamento finanziario, il 2018 segna una forte accelerazione degli impegni giuridicamente vincolanti e della spesa a valere sui due OT, che tuttavia continuano ad essere in media più arretrati rispetto all’andamento complessivo dei Programmi e dei fondi di riferimento.
Nei POR l’OT11 presenta impegni per 80 milioni di euro, corrispondenti al 29,7% delle risorse programmate, e importi certificati per 36,2 milioni, il 13,4% del programmato. Si tratta di dati, rispettivamente raddoppiati e triplicati se confrontati con il 2017. In termini di capacità di impegno le Regioni in transizione e quelle meno sviluppate si collocano al di sopra della media nazionale e quelle più sviluppate al di sotto di tale valore, mentre sul fronte della capacità di utilizzo sono le Regioni più sviluppate e quelle in transizione, rispettivamente con il 51,2% e il 49,6%, a superare la media (45,2%) e quelle meno sviluppate a posizionarsi al di sotto (41,3%).
Nei PON, invece, sia gli impegni che i pagamenti sono triplicati rispetto al 2017: i primi sono pari a 334 milioni, il 35,2% delle risorse programmate; i secondi ammontano a 99,6 milioni, il 10,5% del programmato. Molto differenziate le performance dei diversi Programmi. Guardando agli impegni si va dall’11% del PON Legalità al 79,5% PON Inclusione, mentre per capacità di utilizzo spicca il PON Legalità che ha raggiunto il 100% per l'OT11 a fronte di un valore medio riferito al Programma del 59,8%.
Relativamente all’OT2 nei POR si hanno impegni per 309,3 milioni (35,4% del totale programmato) e pagamenti certificati per 146,4 milioni (16,7% del programmato), con le Regioni in transizione che si distinguono per il valore molto avanzato sia della capacità di impegno (90,4%) che dell’efficienza realizzativa (58,8%) rispetto al dato medio nazionale (35,4% e 16,7%) che non è raggiunto né dalle Regioni meno sviluppate, né da quelle meno sviluppate.
Nei PON, invece, gli impegni sono pari a 194,9 milioni (58,1% delle risorse programmate) e i pagamenti sono pari a 86,8 milioni (25,9% del programmato). Per tutti e tre i PON - Metro, Governance e Legalità - i valori relativi alla capacità d’impegno e all’efficienza realizzativa dell’OT2 sono più alti rispetto a quelli medi dei Programmi e, nel caso del PON Governance, lo sono in misura significativa: 85,4% contro 36,9% per la capacità d’impegno e 49,1% contro 11,6% per l’efficienza realizzativa.
I progetti finanziati
L'analisi del Comitato di Pilotaggio si concentra anche sulle scelte attuative delle amministrazioni titolari dei Programmi, alcune delle quali hanno privilegiato pochi progetti di dimensioni significative, mentre altre, soprattutto con riferimento all'OT11, hanno puntato su più interventi di minori dimensioni.
Il rapporto 2018 conferma la tendenza dei POR ad utilizzare le risorse dell’OT11 soprattutto per interventi formativi, mentre i PON investono maggiormente in progetti di consulenza e di supporto specialistico. Quanto all'OT2 sia nei POR che nei PON risultano prevalenti i progetti relativi a servizi e applicazioni.
Positivo il quadro delle sinergie tra i due Obiettivi tematici, che sono considerati come separati solo da sette amministrazioni su 21, e tra gli OT11 e 2 e gli altri nove Obiettivi previsti dalla programmazione 2014-2020. Tra queste il rapporto segnala le convergenze con l’OT3, attraverso il potenziamento degli Sportelli unici per le attività produttive (SUAP) e dei processi che favoriscono l'attrazione degli investimenti e degli insediamenti industriali, con l’OT6, mediante la gestione dei dati relativi alla raccolta differenziata dei rifiuti e dei piani paesaggistici connessi alla tutela e valorizzazione territoriale, e con l'OT8, tramite scambi di buone pratiche nell'ambito delle politiche attive del lavoro e l'integrazione fra centri per l'impiego e servizi di promozione dell'inclusione e l'assistenza sociale.
I casi di studio e la Politica di Coesione post 2020
A differenza delle edizioni precedenti, il terzo rapporto sugli OT11 e 2 include anche due casi di studio tematici: uno sul miglioramento della performance della PA; l'altro sul supporto al deployment territoriale delle infrastrutture digitali immateriali.
Dopo aver analizzato 12 progetti, a valere su risorse sia POR che PON, il rapporto sottolinea l'importanza di coinvolgere le amministrazioni titolari dei Programmi in scambi di esperienze e know-how, prevedendo un ruolo di coordinamento e supporto a livello centrale, anche in vista della prossima riforma della Politica di Coesione.
Nonostante il tema della capacità amministrativa non figuri tra gli Obiettivi specifici proposti dalla Commissione europea, osserva infatti il Comitato di Pilotaggio, le Raccomandazioni Paese 2019 e l'ultimo Country Report insistono sulla necessità di rafforzare efficienza ed efficacia della PA non solo per una migliore gestione dei fondi UE, ma anche come precondizione per la competitività dell'Italia.
> Politica Coesione post 2020 – le priorita' di spesa dell'Italia secondo Bruxelles
> Consulta il nuovo Rapporto di Monitoraggio sull’attuazione degli Obiettivi Tematici 11 e 2 nei POR e nei PON (2018)
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