Coronavirus: dal FEAMP al Cura Italia, gli aiuti per pesca e acquacoltura
Per affrontare le perdite derivanti dall’emergenza Covid-19, la Commissione UE ha previsto una serie di misure a sostegno degli operatori della pesca e dell’acquacoltura. Il punto sugli aiuti in un webinar organizzato da Mipaaf e ForumPA nell'ambito delle attività di comunicazione del FEAMP 2014-2020.
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Il calo della domanda e le complessità nella catena di approvvigionamento causati dal lockdown hanno inferto un duro colpo ai settori della pesca e dell'acquacoltura. La risposta UE all'epidemia di Coronavirus è stata inizialmente timida, ma con il passare delle settimane Bruxelles ha messo in campo una serie di interventi, andando a modificare le disposizioni comuni ai fondi strutturali e di investimento europei e le regole specifiche per il Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca (FEAMP).
A fare il punto sulle misure adottate, nel corso di un webinar realizzato nell'ambito delle attività di informazione e comunicazione del Programma Operativo FEAMP 2014-2020, Eleonora Iacovoni, dirigente Mipaaf responsabile per la Programmazione delle politiche nazionali e l'attuazione delle politiche europee strutturali nella DG Pesca marittima e acquacoltura.
Maglie più larghe per gli aiuti FEAMP a pesca e acquacoltura
Le prime misure UE a sostegno alle imprese colpite dalle conseguenze economiche dell'epidemia, ha spiegato Iacovoni, si sono concretizzate con l'adozione del Quadro temporaneo per gli aiuti di Stato e del regolamento 460-2020 che, intervenendo sulle Disposizioni comuni ai fondi strutturali e di investimento europei, stabilisce:
- la retroattività a decorrere dal 1° febbraio dell'ammissibilità delle spese per le operazioni volte a promuovere le capacità di risposta alle crisi nel contesto dell'epidemia di Covid-19;
- che gli strumenti finanziari possono fornire sostegno alle PMI sotto forma di capitale circolante, se necessario come misura temporanea, al fine di rispondere in modo efficace a una crisi sanitaria pubblica;
- che la Commissione UE non emette un ordine di recupero degli importi recuperabili dallo Stato membro per i conti presentati nel 2020 e che tali somme non recuperate devono essere utilizzate per accelerare gli investimenti relativi all'epidemia di Coronavirus;
- che il FEAMP può contribuire ai fondi di mutualizzazione per il pagamento di compensazioni finanziarie ai pescatori anche in caso di perdite economiche causate da crisi sanitarie pubbliche.
Un pacchetto più corposo di interventi è stato approvato con i regolamenti 558-2020 e 560-2020, nell'ambito della Coronavirus Response Investment Initiative Plus.
Tra le misure di interesse per il settore della pesca rientrano:
- il sostegno per l’arresto temporaneo delle attività di pesca dovuto al Coronavirus, con un cofinanziamento UE del 75%,
- la compensazione per la sospensione o riduzione temporanea della produzione acquicola causata dalla pandemia, con una copertura UE del 75%;
- l'ammissibilità all’indennizzo anche delle imbarcazioni che hanno già raggiunto il limite di 6 mesi;
- la possibilità di usufruire degli aiuti per l'arresto temporaneo anche nelle acque interne;
- la non applicazione del limite del 15% di sostegno UE che era previsto per alcune priorità, tra cui gli aiuti alla flotta e l'arresto definitivo;
- la concessione di capitale circolante ai produttori di acquacoltura e alle imprese di trasformazione;
- il sostegno alle imprese per l’ammasso temporaneo dei prodotti della pesca e dell’acquacoltura,
- il sostegno ai piani di produzione e di commercializzazione delle Organizzazioni di produttori (OP), con il massimale elevato dal 3% al 12% del valore medio annuo della produzione;
- la possibilità di concedere alle OP anticipi che possono arrivare fino al 100% del sostegno finanziario;
- una maggiore flessibilità nell’allocazione delle risorse sulle diverse priorità all’interno dei Programmi operativi;
- procedure semplificate per le modifiche ai Programmi operativi, che non comporteranno modifiche all'Accordo di partenariato;
- la deroga della scadenza per presentare la relazione annuale di attuazione, da maggio a settembre 2020;
- la possibilità di utilizzare la pandemia come causa di forza maggiore da avocare in caso di mancato raggiungimento degli obiettivi di spesa per evitare il disimpegno delle risorse.
In arrivo i fondi del Cura Italia
Iacovoni ha poi ricordato che il decreto Cura Italia ha previsto un Fondo da 100 milioni di euro a sostegno delle imprese agricole, della pesca e dell’acquacoltura.
Il Fondo si articola in tre interventi: il primo, da 20 milioni di euro, consiste in contributi per la copertura totale degli interessi passivi su finanziamenti bancari destinati al capitale circolante e alla ristrutturazione dei debiti da parte delle imprese; il secondo, da 60 milioni di euro, destinato alla copertura dei costi sostenuti per interessi maturati negli ultimi due anni su mutui contratti dalle imprese; il terzo, con i 20 milioni residui, per la sospensione dell’attività di pesca e acquacoltura, anche nelle acque interne.
Il decreto per la ripartizione dei 20 milioni per il fermo pesca arriverà il 18 giugno sul tavolo della Conferenza delle Regioni, ha anticipato Iacovoni, assicurando che a stretto giro seguiranno i decreti attuativi.
Il Cura Italia, ha ricordato Iacovoni, ha previsto anche procedure semplificate per la riprogrammazione dei PO FEAMP, mentre il decreto Liquidità ha stabilito che gli aiuti per le giornate di arresto temporaneo obbligatorio dell'attività di pesca, a valere sul FEAMP, devono essere erogati entro 15 giorni dall'entrata in vigore della legge di conversione del dl, per gli anni 2017 e 2018, ed entro 90 giorni dalla medesima data, per l'anno 2019.
Le indennità per le giornate di sospensione delle attività di pesca a causa dell'emergenza sanitaria derivante dal Covid per l'annualità 2020, invece, dovranno essere erogate entro 60 giorni dalla data di presentazione delle domande.
> Per approfondire: Coronavirus, il punto sugli aiuti alla pesca e all'acquacoltura
Photo credit: Giulio