Il piano di semplificazione amministrativa di Brunetta per le Pmi
Eliminare i costi non costa. Alleggerire seriamente il peso della burocrazia entro il 2012, tanto per le imprese quanto per le famiglie, è il nuovo obiettivo del ministro per la PA e l’Innovazione, Renato Brunetta. Il suo nuovo piano, presentato oggi alla stampa nella cornice di Palazzo Vidoni, ha già incassato il placet del Consiglio dei Ministri dello scorso 7 ottobre. Eliminare vincoli e liberare risorse per lo sviluppo e la competitività delle imprese, semplificare la vita quotidiana degli italiani, senza aumentare la spesa pubblica secondo Brunetta si può. I risparmi complessivi previsti ammonterebbero a circa 17 milardi di euro.
La strategia Europa 2020, infatti, chiede ai paesi membri di ridurre gli oneri amministrativi per le imprese del 25% entro il 2012 e di creare un ambiente favorevole per le aziende, come prevede lo Small Business Act.
A partire dal 2008 il nostro paese ha messo a regime la misurazione e la riduzione degli oneri amministrativi, prevedendone il completamento entro il 2012.
L’Italia con la manovra economica 2010 ha introdotto la semplificazione mirata per le Pmi ed il principio di proporzionalità.
Sono tre le linee guida del piano di Brunetta:
- Misurazione Oneri Amministrativi (MOA) a livello statale (risparmio atteso di 11,6 miliardi di euro per le imprese) Completamento entro il 2012 delle attività di misurazione e riduzione degli oneri nelle materie di competenza statale ed estensione della misurazione agli oneri amministrativi che gravano sulle famiglie.
- MOA Regioni ed Enti Locali (risparmio atteso di 5,3 miliardi di euro) Estensione della misurazione degli oneri alle Regioni e agli Enti Locali, prevista da un collegato ordinamentale attualmente all’esame del Senato.
- Semplificazione PMI (Small Business Act)
La semplificazione mirata per le pmi e il principio di proporzionalità, appena introdotti con la manovra economica, rappresentano una novità senza precedenti in Italia e consentiranno ulteriori risparmi
Fino ad oggi sono stati misurati oltre 21,5 miliardi di oneri amministrativi annui, nelle materie di competenza statale, gravanti sulle imprese.
I piani di riduzione, previsti dal “Taglia oneri amministrativi” e gli interventi di semplificazione hanno portato ad un taglio di 5,5 miliardi di euro l’anno.
Il target di riduzione del 32% entro il 2012 rappresenta un obiettivo più ambizioso rispetto al target europeo del 25%. L’estensione della misurazione agli oneri gravanti sui cittadini, prevista dal collegato ordinamentale all’esame del Senato, consentirà di semplificare la vita quotidiana delle famiglie.
Con il meccanismo del “Taglia oneri amministrativi” (art. 25, legge n. 133 del 2008), il Governo italiano ha messo a regime il processo di misurazione e di riduzione degli oneri. In funzione dell’obiettivo di riduzione, l’Italia ha adottato il metodo di misurazione già utilizzato dalla Commissione Europea, lo EU Standard Cost Model (SCM).
Fondamentale il coinvolgimento degli stakeholder, cioè di tutti gli attori in campo.
Finora le procedure più onerose sono risultate essere la tenuta del libro paga (6 miliardi di euro), le denunce mensili dei dati retributivi e contributivi (2 miliardi di euro) e le comunicazioni relative alle assunzioni e alle cessazioni dei rapporti di lavoro (540 milioni di euro).
Gli interventi più rilevanti, attuati tramite la legge n. 133/2008, il piano di riduzione degli oneri le altre disposizioni normative, hanno portato all’eliminazione del libro paga (istituzione del libro unico del lavoro), all’unificazione delle denunce mensili (UniEmens) e all’informatizzazione delle comunicazioni obbligatorie e acquisizione d’ufficio del Durc.
Ora l’obiettivo è quello di eliminare e semplificare gli adempimenti sproporzionati per le Pmi entro il 2011.
Con la manovra economica viene introdotto per la prima volta in Italia il criterio di proporzionalità nelle procedure amministrative, per garantire adempimenti semplificati ad hoc per le Pmi e creare un ambiente a loro favorevole.
E’ prevista la predisposizione di appositi regolamenti di semplificazione su proposta dei ministri per la pubblica amministrazione e l'innovazione, per la semplificazione normativa e dello sviluppo economico, sentite le associazioni imprenditoriali e le amministrazioni responsabili, anche sulla base delle attività di misurazione degli oneri amministrativi.
La nuova operazione di semplificazione coinvolgerà oltre 4 milioni di imprese.
Oggi, in Italia, non esiste nessun criterio di proporzionalità nelle procedure amministrative in relazione alla dimensione e al settore produttivo (come prevede lo Small Business Act).
Per esempio, una piccola impresa meccanica viene trattata come una conceria, o ancora un’impresa al di sotto dei 9 addetti ha gli stessi adempimenti di una grande impresa.
I regolamenti da adottare per garantire procedure su misura per le Pmi dovranno essere predisposti sulla base di tre criteri:
- eliminazione, riduzione o semplificazione delle procedure inutili o sproporzionate in relazione alla dimensione, all’attività esercitata dall’impresa o alle esigenze di tutela degli interessi pubblici coinvolti;
- informatizzazione;
- estensione dell’autocertificazione e delle attestazioni dei tecnici abilitati e delle agenzie per le imprese.