Decreto legge Spending review: tagli dalle province alla sanita'
Un risparmio di 4,5 miliardi di euro nell'anno in corso e di 10,5 e di 11 miliardi, rispettivamente, nel 2013 e nel 2014. A tanto ammontano i tagli varati dal Consiglio dei ministri con l'approvazione del decreto legge 'disposizioni urgenti per la riduzione della spesa pubblica a servizi invariati', la cosiddetta spending review.
Finalità
La spending review approvata il 5 luglio - in base alle analisi del commissario straordinario per la spending review Enrico Bondi - segue un primo provvedimento del MEF sullo “snellimento delle strutture e la riduzione degli organici” e sarà a sua volta seguita da un terzo pacchetto, sulla revisione delle agevolazioni fiscali e dei contributi pubblici, cui stanno lavorando il professor Giuliano Amato e il professor Francesco Giavazzi.
Tre gli obiettivi del provvedimento:
- razionalizzare il funzionamento dell’apparato statale, attraverso interventi di accorpamento o dismissione di enti, riduzione e redistribuzione delle risorse umane e materiali:
- ridurre la spesa, mantenendo i servizi e anzi migliorandone la qualità;
- evitare l’aumento di due punti percentuali dell’IVA per gli ultimi tre mesi del 2012 e per il primo semestre del 2013, altrimenti necessario in vista dell'obiettivo del pareggio di bilancio. Le risorse permetteranno inoltre di estendere la clausola di salvaguardia in materia pensionistica prevista dal decreto legge “Salva Italia” ad altri 55mila esodati e di stanziare ulteriori risorse per la ricostruzione delle zone colpite dal terremoto, pari a due miliardi tra 2013 e 2014.
Principali misure
Riduzione della spesa delle pubbliche amministrazioni per l'acquisto di beni e servizi e maggiore trasparenza delle procedure, attraverso, tra le altre cose:
- nullità dei contratti non stipulati attraverso gli strumenti di acquisto messi a disposizione da Consip;
- istituzione di un albo delle centrali di committenza;
- obbligo - per alcune categorie di beni e servizi - di acquistare attraverso gli strumenti di acquisto e di negoziazione messi a disposizione da Consip ovvero dalle centrali di committenza regionali.
Riduzione della spesa delle pubbliche amministrazioni, ad esempio tramite:
- limitazioni agli incarichi di consulenza;
- fruizione obbligatoria delle ferie e dei riposi e non corresponsione di trattamenti economici sostitutivi;
- riduzione della spese per il parco auto.
Riduzione dell'organico delle pubbliche amministrazioni: in particolare - fermo restando la riduzione degli organici prevista dal decreto legge 138 del 2011 - si stabilisce un'ulteriore riduzione degli uffici di livello generale e di livello non generale, e delle relative dotazioni organiche, non inferiore al 20% di quelli esistenti. A questi tagli si aggiunge una riduzione del personale non dirigenziale non inferiore al 10%.
Razionalizzazione del patrimonio pubblico e riduzione della spesa per le locazioni passive, quindi:
- rinegoziazione delle locazioni,
- non adeguamento del canone, per il triennio 2012 – 2014, all'indice Istat;
- uso gratuito in favore dello Stato degli immobili di proprietà degli enti territoriali a condizioni di reciprocità;
- accelerazione della vendita degli alloggi di servizio di proprietà del Ministero della difesa.
Taglio del numero delle province, che saranno dimezzate in base a due criteri: dimensione e popolazione. I parametri saranno emanati dal Consiglio dei ministri entro dieci giorni dall'entrata in vigore del decreto legge. Escluse dagli interventi le province capoluogo di Regione.
Entro il 1° gennaio 2014 vengono istituite le Città metropolitane: Roma, Torino, Milano, Venezia, Genova, Bologna, Firenze, Bari, Napoli, Reggio Calabria. Le città metropolitane elencate sostituiranno le relative province.
Interventi sulle società pubbliche e in house. Tra questi:
- i consigli di amministrazione delle società a totale partecipazione pubblica dovranno essere composti da non più di tre membri;
- obbligo, dal 1° gennaio 2014, di affidamento diretto solo a favore di società a capitale interamente pubblico nel rispetto della normativa comunitaria per la gestione in house.
Riduzione della spesa dei ministeri e soppressione di enti quali l’Ente nazionale per il Microcredito, l’Istituto per la vigilanza sulle assicurazioni private e di interesse collettivo (ISVAP) e la Commissione di vigilanza sui fondi pensione (COVIP).
Riduzione dei trasferimenti agli enti territoriali. Ad esempio, i trasferimenti per le Regioni a statuto ordinario si riducono di 700 milioni di euro per l’anno 2012 e di un miliardo di euro a decorrere dall’anno 2013.
Per la pubblica istruzione, università e ricerca, la spending review prevede:
- l'istituzione di un servizio di tesoreria unica per le scuole nel quale confluiranno tutte le risorse finanziarie attualmente depositate presso istituti bancari privati, per circa un miliardo di euro;
- riduzione delpersonale scolastico comandato presso il MAE con funzioni di coordinamento e gestione delle scuole italiane all'estero;
- utilizzo del personale docente in esubero;
- vincoli al turn over per il sistema universitario statale e per gli enti di ricerca.
La riduzione dei costi per la sanità riguarda quattro capitoli di spesa:
- rideterminazione degli importi e delle prestazioni previsti nei singoli contratti di fornitura di beni e servizi;
- aumento dello sconto obbligatorio che le farmacie e le aziende farmaceutiche praticano nei confronti del Servizio Sanitario Nazionale;
- abbattimento del 5% degli importi e dei volumi di fornitura dei dispositivi medici;
- riduzione delle risorse per l'acquisto di prestazioni sanitarie da soggetti privati accreditati.