Ricerca: dalla Commissione Ue 50 milioni per le reti mobili 5G
Ricerca sulla tecnologia mobile 5G (di quinta generazione): è su questo che ha deciso di puntare la Commissione europea, mettendo a disposizione 50 milioni di euro fino al 2020. "Voglio che l'industria europea diventi leader mondiale nel campo del 5G, basandosi sulla ricerca europea e creando posti di lavoro in Europa", ha dichiarato la vicepresidente della Commissione Ue, responsabile per l'Agenda digitale, Neelie Kroes annunciando lo stanziamento.
Entro il 2020, infatti, il traffico di dati mobili si sarà moltiplicato di 33 volte rispetto al 2010. E l'accesso alla rete avverrà sempre più tramite dispositivi wireless come smartphone, tablet, macchine e sensori, da cui la necessità di una tecnologia più efficiente e pervasiva, in grado di sostenere l'aumento costante del flusso di dati.
Fra i nuovi progetti di ricerca Ue volti a incrementare le potenzialità del settore, si possono citare Metis, 5gnow, iJoin, Tropic, Mobile Cloud Networking, Combo, Moto e Phylaws.
In particolare, la Commissione finanzierà il progetto Metis con 16 milioni di euro di nuovi investimenti. Obiettivo tecnico globale del progetto in questione è realizzare un concetto di sistema in grado di supportare:
- un volume mobile di dati per area 1000 volte superiore: ciò significa che gli operatori di reti di telecomunicazioni serviranno contemporaneamente un numero di utenti assai più alto;
- un numero di dispositivi collegati da 10 a 100 volte superiore: nuove tecnologie avanzate che entreranno in funzione ogniqualvolta collegheremo l'auto, il frigorifero, i controlli energetici e idrici della nostra abitazione;
- una velocità di trasmissione dati media per utente da 10 a 100 volte superiore: potremo ad esempio fruire di contenuti video più "ricchi";
- una durata di vita delle batterie 10 volte superiore per comunicazione da macchina a macchina a basso consumo energetico: maggiore autonomia in movimento consumando meno energia;
- una latenza punto-a-punto ridotta di cinque volte: un'interazione più fluida e minori tempi di attesa con applicazioni che richiedono un'elevata larghezza di banda.
Non solo. Anche i soggetti industriali dell’Unione sono invitati a unire le proprie forze al settore accademico e agli istituti di ricerca coinvolti in questi progetti. Alcune buone patiche in tal senso già ci sono: dai principali operatori delle telecomunicazioni (British Telecom, Deutsche Telekom, France Telecom/Orange, Telecom Italia, Telefonica, Portugal Telecom), ai maggiori produttori mondiali di prodotti di telecomunicazione (Alcatel-Lucent, Ericsson, Nokia Siemens Networks, Thales Communications), ai leader mondiali nella fornitura di software per le imprese (SAP) fino a industrie automobilistiche di fama mondiale come BMW.