Testo Unico Edilizia - Regioni chiedono piu' chiarezza
Per la revisione del Testo Unico sull'Edilizia, le Regioni chiedono al Tavolo Tecnico istituito presso il Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici istruzioni più chiare in merito alle zone a bassa sismicità.
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Nella seduta del 19 aprile 2018, la Conferenza delle Regioni e delle Province autonome ha approvato un documento con cui chiede al Governo di impegnare il Tavolo Tecnico istituito presso il Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici per la revisione del Testo Unico sull'Edilizia (DPR 380/2001) per l’introduzione di norme specifiche che eliminino l’ambiguità delle attuali regole in materia sismica in relazione ai ruoli e alle funzioni dello Stato e delle Regioni ed Enti Locali.
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In particolare le Regioni chiedono maggiore chiarezza "per quanto attiene alla definizione dei criteri necessari per la puntuale individuazione delle zone a bassa sismicità e la definizione dei livelli di sicurezza accettabili per le costruzioni esistenti”.
La Conferenza chiede, poi, di adottare un provvedimento provvisorio con forza di legge che operi “nelle more della formazione e approvazione della nuova legge", e che chiarisca l'esatta interpretazione della normativa riguardo l'individuazione delle zone a bassa sismicità oggetto di interventi edilizi.
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Il Tavolo nazionale per la revisione del Testo Unico sull'Edilizia, lo ricordiamo, è nato per allineare le disposizioni sull’edilizia alle innovazioni e alle semplificazioni normative degli ultimi anni. Istituito dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti (MIT) e composto da Ministeri, Conferenza delle Regioni e Rete delle Professioni Tecniche, il tavolo si è riunito per la prima volta a febbraio 2018.