Cooperazione territoriale europea – plenaria PE, piu' risorse per Interreg
Via libera della plenaria del Parlamento Ue al report sul futuro della cooperazione territoriale europea (CTE).
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Con una dotazione di 10,1 miliardi di euro, la cooperazione territoriale europea assorbe il 2,8% del bilancio della Politica di Coesione. Ancora poco, secondo la relazione dell'eurodeputata Alde Iskra Mihaylova approvata martedì in plenaria a Strasburgo, se si guarda alle grandi sfide che la CTE deve affrontare.
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Il report del Pe riprende molte delle raccomandazioni emerse da un recente studio sull'applicazione delle novità introdotte dal regolamento Ue n. 1299/2013 sulla cooperazione territoriale europea e dalle disposizioni comuni sui fondi strutturali e di investimento europei (SIE). Si va dall'importanza degli Investimenti territoriali integrati (ITI) e dello Sviluppo locale di tipo partecipativo (CLLD), finora trascurati nei programmi Interreg, al tema delle sinergie tra fondi SIE, Fondo europeo per gli investimenti strategici (FEIS) e Horizon 2020 per massimizzare qualità ed efficacia degli investimenti in ricerca e innovazione.
Contributo alla coesione territoriale
Il primo tema affrontato dal PE è quello dei nuovi strumenti di sviluppo territoriale che nei programmi Interreg 2014-2020 non sono applicati in modo sufficientemente ampio.
Secondo gli eurodeputati, invece, strumenti come l'Investimento territoriale integrato (ITI) e lo Sviluppo locale di tipo partecipativo (CLLD) possono generare investimenti in infrastrutture sociali, per la salute, per l'istruzione, per il recupero delle aree urbane svantaggiate, per la creazione di occupazione e in misure volte a ridurre l'isolamento dei migranti e favorirne l'inclusione.
Gli Stati membri dovrebbero quindi farne un uso più vasto, incoraggiare la partecipazione degli enti regionali e locali e proporre programmi di informazione e formazione rivolti ai beneficiari.
Sostegno alla ricerca e all'innovazione
Anche in materia di ricerca e innovazione, secondo il Parlamento europeo, l'approccio politico transfrontaliero potrebbe essere decisivo, stimolando programmi e infrastrutture di ricerca comuni e reti di cooperazione.
L'adozione di strategie di innovazione transfrontaliera complementari con le esistenti strategie di specializzazione intelligente e lo sviluppo di sinergie tra Fondo europeo per gli investimenti strategici (FEIS), Horizon 2020 e fondi SIE possono inoltre massimizzare la quantità, la qualità e l'incidenza degli investimenti destinati alla ricerca e all'innovazione.
Infine, gli eurodeputati raccomandano di aumentare il ricorso delle PMI agli strumenti finanziari, accanto alle tradizionali sovvenzioni, per incrementare in modo significativo l'impatto dei finanziamenti Ue, sfruttando le competenze finanziarie e tecniche della Commissione e della BEI.
Governance e semplificazione
La relazione del PE prende atto degli ostacoli giuridici esistenti alla cooperazione transfrontaliera e incoraggia la possibilità di concordare specifiche disposizioni per le regioni di confine, ad esempio prevedendo che i programmi Interreg possano finanziare anche interventi in materia di migrazione, integrazione e asilo.
Il Gruppo ad alto livello per la semplificazione dovrebbe inoltre esaminare misure per ridurre gli oneri amministrativi a carico dei beneficiari per il periodo successivo al 2020, mentre la Commissione dovrebbe proporre semplificazioni specifiche in materia di rendicontazione, revisione dei conti e aiuti di Stato e gli Stati membri dovrebbero intervenire sulle disposizioni nazionali, evitando casi di sovraregolamentazione.
Alla luce dei ritardi nell'adozione dei programmi Interreg, il Parlamento Ue invita poi la Commissione a mettere a disposizione misure volte ad accelerarne l'attuazione e gli Stati membri e le autorità di gestione a istituire sistemi di monitoraggio e piani di valutazione adeguatamente strutturati.
Più risorse per il post 2020
Quanto alla prossima programmazione, il Parlamento chiede di riconoscere il ruolo della cooperazione territoriale europea aumentandone sensibilmente il bilancio, dopo l'aumento già registrato nel passaggio dal ciclo 2007-2013 (8,7 miliardi di euro) a quello 2014-2020 (10,1 miliardi).
Da valorizzare anche il potenziale dei cosiddetti 'Fondi per piccoli progetti', microfinanziamenti per iniziative di cooperazione transfrontaliera tra aree confinanti promosse dai cittadini, che dovrebbero diventare più semplici e flessibili.
Infine, gli eurodeputati chiedono di includere tra gli obiettivi della cooperazione territoriale europea anche la promozione della cultura e dell'istruzione fra le regioni transfrontaliere che condividono lo stesso patrimonio culturale e linguistico.
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Photo credit: European Parliament