Ambiente – rifiuti, presto commissario straordinario
Il commissario dovrà gestire le risorse per sanare il contenzioso con Bruxelles, che intanto stralcia 22 discariche dalla lista oggetto della condanna della Corte di giustizia Ue.
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Si avvicina la nomina, prevista dalla legge di conversione del dl Enti locali, di un commissario straordinario che sarà chiamato a gestire le risorse ancora non impegnate destinate alla messa a norma delle discariche abusive oggetto della sentenza di condanna della Corte di Giustizia europea.
La maximulta Ue per le discariche
Nel 2007 una prima sentenza della Corte di giustizia dell'Unione europea dichiarava che l'Italia era “venuta meno, in modo generale e persistente, agli obblighi relativi alla gestione dei rifiuti stabiliti dalle direttive relative ai rifiuti (875/442), ai rifiuti pericolosi (91/689) e alle discariche (99/31)”.
Nel 2013, la Commissione europea denunciava i ritardi del Paese nel dare esecuzione alla sentenza. In particolare, l'Esecutivo Ue faceva riferimento a 218 discariche ubicate in 18 Regioni italiane, non conformi alla direttiva rifiuti, a 16 discariche su 218 che contenevano rifiuti pericolosi in violazione dell'apposita direttiva, e a 5 per cui l'Italia non aveva dimostrato che fossero state oggetto di riassetto o di chiusura in linea con la direttiva 99/31.
Un anno dopo, nel dicembre 2014, sul Paese si è abbattuta la condanna della Corte di giustizia europea. Una multa salata: oltre a una somma forfettaria di 40 milioni, l'Italia è stata condannata a pagare una penalità di 42 milioni e 800mila euro per ogni semestre di ritardo nell’attuazione delle misure necessarie, fino alla piena esecuzione alla sentenza del 2007 (da tale importo saranno detratti 400mila euro per ciascuna discarica contenente rifiuti pericolosi messa a norma e 200mila per ogni impianto messo a norma).
Si tratta della sanzione pecuniaria più pesante mai inflitta dalla Corte da quando i Trattati le danno il diritto di imporre multe agli Stati, vale a dire dal 1992.
Commissione Ue stralcia 22 discariche
Con una nota inviata alle autorità italiane, l'Esecutivo Ue ha risposto positivamente a gran parte delle informazioni trasmesse dall'Italia il 2 giugno scorso e annunciato di aver stralciato 22 discariche abusive dalla lista di quelle che oggi obbligano l’Italia al pagamento di una sanzione pecuniaria comminata con la sentenza della Corte di Giustizia europea del 2 dicembre 2014.
L’effetto immediato è l’abbassamento della sanzione semestrale dovuta a 27 milioni e 800mila euro, dagli oltre 42 milioni stabiliti inizialmente con la sentenza di condanna della Corte di giustizia europea. Le discariche abusive in infrazione passano così da 200 a 133, visto che l’interlocuzione in sede europea ha portato dal giugno 2015 a oggi la regolarizzazione di altre 45 discariche oltre alle 22 espunte con l’ultimo documento della Commissione.
“Una buona notizia che premia il continuo e positivo confronto instaurato tra le strutture tecniche del Ministero, la rappresentanza diplomatica e la Commissione europea, oltre che i passi avanti compiuti per la messa in regola delle singole situazioni sul territorio. Questo ovviamente non basta, perché le discariche sono ancora troppe e la multa in ogni caso inconcepibile per un Paese come l’Italia”, nota il ministro dell'Ambiente Gian Luca Galletti.
“Molte Regioni non stanno rispondendo come è necessario, specie per quanto riguarda l’istanza di erogazione dei fondi: per questo nomineremo a breve, come previsto dalla legge, un commissario straordinario chiamato a gestire le risorse necessarie”, annuncia.
Le 22 discariche espunte dalla procedura di infrazione, di cui sette contenenti rifiuti classificati come pericolosi, si trovano in nove regioni. Cinque in Calabria (a Campana, Firmo, Pietrapaola, Soveria Simeri e Falconara Albanese), quattro in Abruzzo (nei comuni di Pennadomo, S.Giovanni Lipioni, San Salvo, Monteodorisio), quattro in Liguria (nei comuni di Toirano, Lerici e due discariche a La Spezia), tre nel Lazio (Falvaterra, Casalvieri e Arpino), due in Toscana (Pietrasanta e Stazzema), una per parte in Lombardia (Mantova), Puglia (Peschici), Campania (San Giorgio del Sannio) ed Emilia Romagna (San Giovanni in Persiceto).
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Campania: 50 milioni contro i roghi
“La Regione ha deciso di impegnare 50 milioni che saranno utilizzati per le tecnologie e le risorse umane necessarie” nella battaglia contro i roghi. L'annuncio viene dal Governatore della Campania Vincenzo De Luca al termine della riunione in Prefettura a Napoli, convocata dal prefetto su richiesta della Regione, e alla quale hanno partecipato i massimi rappresentanti delle forze dell'ordine e dei vigili del Fuoco e il presidente dell'Anci per i Comuni.
Le risorse verranno impiegate per droni, web-cam, telecamere a infrarossi per la visione notturna, due centri di coordinamento a Giugliano e Mondragone e una task force dei vigili del fuoco dedicata. Di questi, almeno 10 milioni di euro, saranno investiti per le 200 videocamere web e i droni, che saranno consegnati all'Esercito.
“Alla fine avremo un controllo capillare, anche notturno, e metteremo in campo una piattaforma informatica unitaria della Regione, 'Iter', a disposizione delle forze dell'ordine per un controllo quotidiano e notturno e un sistema di controllo aereo che segnala ogni movimento e ogni incendio”, conclude De Luca.
Photo credit: Wisconsin Department of Natural Resources via Foter.com / CC BY-ND