Tecnologie 4.0 e magazzini green: come cambia la logistica
Dalle macchine connesse alle soluzioni 4.0 per la tracciabilità della filiera, passando per le ricariche ad alta frequenza e i carrelli con le batterie agli ioni di litio. Su quali soluzioni puntano alcune fra le imprese più importanti del settore logistica?
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Soluzioni presentate nel corso del convegno "Ambiti di innovazione nella logistica: esperienze a confronto" dell'Osservatorio Contract Logistics "Gino Marchet" della School of Management del Politecnico di Milano, cui sono intervenuti molti manager della logistica di aziende attive sul territorio veneto.
Su cosa puntano le imprese per una logistica smart e 4.0?
Una delle tendenze rilevate dalle imprese del settore è il passaggio da un modello di "Commodity Outsourcing", che prevede l'affidamento delle attività logistiche a diversi fornitori, a uno di "Strategic Outsourcing", ossia la gestione della maggior parte o addirittura dell'intero processo logistico a un solo fornitore, che cresce più del mercato complessivo (+17,5% in otto anni), toccando quota 9,6 miliardi di euro su un valore totale del mercato logistico pari a 113,8 miliardi di euro.
Si tratta di un approccio più strategico, perché irreversibile nel breve-medio periodo e quindi bisogna selezionare un fornitore in grado di adattarsi rapidamente alle esigenze del committente. Il vantaggio è che la gestione dell'innovazione diventa collaborativa, perché il fornitore partecipa al processo insieme al committente e più snella perché bisogna relazionarsi con un solo interlocutore.
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Una collaborazione più stretta che produce un confronto continuo nell'84% dei casi (almeno mensile nel 63%) e vantaggi dal punto di vista della riduzione dei costi (nel 5% dei casi), del miglioramento del servizio (25%), in entrambe le dimensioni (39%) e nella riduzione dell'impatto ambientale (2%).
L'approccio collaborativo emerge anche in attività come la selezione del personale, con il crescente ricorso ad agenzie per il lavoro per la gestione diretta dei lavoratori nelle fasi di reclutamento, formazione e primo inserimento delle risorse.
Il comportamento sempre più omnicanale degli utenti spinge le imprese a integrare la gestione di tutti i canali online e offline a disposizione.
Cresce l'impiego di Transport Management Systems (TMS), software gestionali che consentono di pianificare le attività su tutti i canali attivi e intervenire rapidamente in caso di necessità, con conseguente risparmio di costi e miglioramento del servizio.
La diffusione di tecnologie digitali consente al fornitore logistico di espandere la gamma di servizi offerti. Le soluzioni 4.0 permettono, ad esempio, di personalizzare la consegna a domicilio con l'invio della foto di chi consegnerà il prodotto e di altre informazioni e di tracciare il prodotto in tempo reale lungo l'intera filiera. La Logistica 4.0 permette anche di integrare alcuni processi logistici e automatizzare alcune attività, utilizzando ad esempio etichette intelligenti e sensori che consentono alle macchine di comunicare fra loro senza l'intervento umano.
Si diffondono, infine, applicazioni per la mappatura in 3D del magazzino per localizzare in tempo reale i mezzi e le merci senza scannerizzare i barcode e Mobile App che aiutano i trasportatori a gestire i flussi di trasporto, carico e scarico.
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Verso magazzini più flessibili e green
La tendenza alla terziarizzazione sta modificando anche la progettazione dei magazzini, con le aziende che sempre di più preferiscono l'opzione "buy" (acquisto di un servizio logistico) all'opzione "make" (gestione interna dei processi logistici) sia quando si tratta di magazzini di stoccaggio (dal 60% attuale al 63% previsto nei prossimi anni) sia se si considerano i magazzini di prossimità (dal 67% al 78%).
I depositi saranno sempre meno legati alla produzione (in calo dal 37% al 19% nei magazzini di stoccaggio e dal 36% al 18% in quelli di prossimità), mentre aumenterà l'importanza della disponibilità di manodopera (in crescita dal 10% al 23% per i magazzini di stoccaggio e dal 16% al 27% per i magazzini di prossimità).
Crescerà l'utilizzo dei mezzanini soprattutto per rispondere ai bisogni dettati dall'automazione e da servizi avanzati: calerà dal 37% al 27% la percentuale di imprese che non li usa e aumenterà dal 38% al 44% l'uso di mezzanini removibili.
Sempre più operatori sono attenti alla sostenibilità energetica e ambientale. L'impiego di ricariche ad alta frequenza e di batterie agli ioni di litio (passato dall'1% del 2016 al 6% del 2018) consente di aumentare la resa, ridurre le perdite e diminuire i consumi nella fase di carica, per un -36% di risparmio totale sul consumo di energia elettrica e un altro -36% di risparmio di emissioni di CO2.
Come risultato, il numero di magazzini "Carbon Positive" (a elevato livello di emissioni e spreco energetico) scenderà dal 56% al 10%, i magazzini "Carbon Neutral" (a zero emissioni e sprechi) salirà dal 26% al 54% e raddoppierà la percentuale di magazzini capaci di generare energia per la rete distributiva ("Carbon Negative", dal 19% al 36%).