In vigore l’accordo UE-Cina sulla tutela dei prodotti alimentari
E' entrato in vigore oggi l'accordo UE-Cina per la tutela dei prodotti agroalimentari dal rischio contraffazione nei rispettivi mercati UE. Si tratta di 200 IG, di cui la metà europee.
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Buona notizia per i prodotti agroalimentari europei ed italiani che vantano indicazioni geografiche protette. Il 1° marzo, infatti, è entrato in vigore l’accordo UE-Cina per la tutela delle indicazioni geografiche (IG) nei rispettivi mercati. La protezione si applicherà a 200 IG, di cui 100 europee e 100 cinesi.
L’accordo UE-Cina sulle indicazioni geografiche
L'accordo entrato in vigore il 1 marzo 2021 è, in buona sostanza, il primo importante accordo commerciale bilaterale firmato tra l'UE e la Cina, i cui negoziati sono iniziati il 10 settembre 2010.
Tra quattro anni il campo di applicazione dell'accordo si espanderà ulteriormente, andando a coprire altri 175 nomi IG da entrambe le parti. Nel testo è previsto anche un meccanismo per aggiungere successivamente ulteriori indicazioni geografiche.
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Che tipo di tutele riceveranno le IG europee
Un’indicazione geografica (IG) è un segno distintivo utilizzato su prodotti che hanno una specifica origine geografica e che possiedono qualità o reputazione dovute a tale origine. L'accordo UE-Cina fornirà pertanto un'importante protezione dei diritti di proprietà intellettuale dei prodotti, tutelandoli dalla traduzione, dalla trascrizione o dalla traslitterazione e dall'uso delle indicazioni geografiche protette accompagnate da espressioni come "tipo", "stile", "imitazione" o simili nei confronti di un prodotto non originario.
Come in altri accordi, tuttavia, le indicazioni geografiche coesisteranno con i legittimi marchi anteriori, di cui la stragrande maggioranza appartiene comunque a proprietari europei.
Perché le IG sono importanti?
Le IG hanno anche dimostrato di essere un utile strumento di marketing, contribuendo a garantire entrate più elevate e più stabili ai produttori.
Secondo uno studio commissionato dalla Commissione nel 2013, infatti, un prodotto di indicazione geografica in media è venduto a oltre il doppio del prezzo di un prodotto analogo ma senza IG.
Dato non da poco, soprattutto se associato ai trend di crescita del mercato cinese per i prodotti europei food&beverage.
L’accordo, quindi, andrà a beneficio dei produttori europei e dovrebbe dare impulso alle aree rurali in cui vengono realizzati questi prodotti.
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Le IG italiane che saranno protette in Cina
Sul lato europeo si tratta, come detto, di 100 IG di cui 26 IG italiane. Tra queste trovano posto i salumi, come i prosciutti San Daniele e Parma e la bresaola della Valtellina.
Molti i formaggi, sia freschi che stagionati, incluso il Gorgonzola, il Grana Padano e il Parmigiano Reggiano. E ancora la Mozzarella di Bufala Campana, il Pecorino Romano, il Taleggio e l’Asiago.
Infine non mancano gli alcolici, come i grandi rossi della tradizione italiana tra cui il Chianti, il Barolo e il Brunello di Montalcino, solo per citarne alcuni, ma anche il Prosecco - Conegliano Valdobbiadene, il Dolcetto d’Alba o il Franciacorta.