Manovra 2021: contributo negozi centri storici anche a citta’ con santuari religiosi
Anche le attività economiche delle città con santuari religiosi potranno richiedere il bonus centri storici da 150mila euro. A dirlo la nuova legge di Bilancio che stanzia, per questi negozi, 10 milioni di euro in più.
Dl Agosto: contributi ai negozi dei centri storici e ai ristoranti
La nuova legge di Bilancio, in vigore dal 1° gennaio, ha messo mano anche al bonus centri storici - il contributo per i negozi delle attività economiche delle città d’arte che a causa del Covid hanno assistito ad un drastico calo del turismo straniero - estendendo il contributo anche alle città che ospitano santuari religiosi molto visitati.
Bonus centri storici: cos’è e a chi spetta
Previsto dal decreto Agosto (dl 104-2020) con uno stanziamento di 500 milioni di euro, il bonus centri storici è un contributo a fondo perduto a supporto degli esercenti dei negozi e delle attività economiche situate al centro di quelle città che in genere godono di un’alta presenza di turisti stranieri, pari a tre volte il numero dei residenti (nel caso dei capoluogo di provincia) e uguale o superiore sempre al numero dei residenti (nel caso delle città metropolitane).
Dati alla mano, si tratta in definitiva di 29 città che vengono indicate direttamente dall’Agenzia delle entrate e che sono: Venezia, Verbania, Firenze, Rimini, Siena, Pisa, Roma, Como, Verona, Milano, Urbino, Bologna, La Spezia, Ravenna, Bolzano, Bergamo, Lucca, Matera, Padova, Agrigento, Siracusa, Ragusa, Napoli, Cagliari, Catania, Genova, Palermo, Torino, Bari.
Più nello specifico possono fare domanda per il bonus i negozi situati nei centri storici (zone A o equivalenti) di queste città a giugno 2020 che abbiano registrato un fatturato inferiore ai due terzi rispetto a quello di giugno dello scorso anno.
L’ammontare del contributo è determinato applicando una percentuale (15%, 10% o 5% a seconda dei ricavi del negozio) alla differenza tra l’ammontare del fatturato registrato a giugno 2020 e quello di giugno 2019.
Il bonus, in ogni caso, non potrà superare i 150mila euro, oppure essere inferiore a mille euro per le persone fisiche e a duemila euro per gli altri soggetti.
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Bonus centri storici anche alle città con santuari religiosi
Con uno stanziamento ulteriore di 10 milioni di euro, la legge di Bilancio, n. 178-2020 ha esteso il contributo a fondo perduto per attività economiche e commerciali situate nei centri storici, anche ai Comuni che ospitano santuari religiosi.
“Per tali Comuni, ove diversi dai comuni capoluogo”, spiega infatti la nota di lettura del Senato, “tale estensione ha effetto per il 2021 e ai relativi oneri si provvede nel limite massimo di 10 milioni di euro”.
Anche in questo caso il bonus spetta ai soggetti esercenti attività d'impresa di vendita di beni o servizi, situate nelle zone A o equipollenti dei Comuni (cioè i centri storici) dove sono situati santuari religiosi che, in base agli ultimi dati, hanno registrato un numero di turisti stranieri almeno tre volte superiore a quello dei residenti.
Contributo centri storici: come richiederlo
Per quanto riguarda le 29 città individuate dall'Agenzia delle entrate, la finestra per richiedere il bonus - lo ricordiamo - si è aperta il 18 novembre e si chiuderà il 14 gennaio 2021.
La domanda può essere inviata solo online, mediante un servizio web disponibile nell’area riservata del portale “Fatture e Corrispettivi” del sito internet dell’Agenzia delle entrate.
L’Istanza può essere trasmessa direttamente dal richiedente oppure tramite un intermediario con delega di consultazione del Cassetto fiscale del richiedente.
A seguito della presentazione dell’istanza, è rilasciata una prima ricevuta che ne attesta la presa in carico, ai fini della successiva elaborazione, ovvero lo scarto a seguito dei controlli formali dei dati in essa contenuti.
Nel caso di accoglimento, il bonus sarà versato direttamente sul conto corrente del beneficiario.
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