Aumentano a 213 milioni gli aiuti alle fiere. Ok da Bruxelles
Con il via libera dell’UE, sale a 213 milioni il budget della misura che rifonde, fino a 10 milioni di euro, i costi fissi sostenuti da enti e organizzatori fieristici che non sono stati coperti da utili, assicurazioni o altre tipologie d’aiuto nell’ultimo anno a causa dell'emergenza Covid.
Nuovi finanziamenti SIMEST alle fiere per il sostegno alla patrimonializzazione
Buone notizie per le fiere e per gli organizzatori fieristici, tra i soggetti più colpiti dalle conseguenze economiche della pandemia. Il 5 maggio, infatti, la Commissione europea ha approvato l’aumento (da 63 a 213 milioni) dei fondi destinati al regime di aiuti che compensa i costi fissi sostenuti dalle fiere e non coperti da utili o da altre fonti.
Un passaggio se vogliamo scontato - dato che la natura del contributo italiano non cambia - ma sul quale si stava aspettando l’ufficialità da parte di Bruxelles. I 150 milioni aggiuntivi, infatti, sono quelli previsti dal decreto Sostegni e si vanno a sommare ai 63 milioni stanziati dal dl Agosto, cui l’UE aveva dato il via libera lo scorso 16 marzo.
Il regime di aiuto da 213 milioni per le fiere
Come avranno già capito gli addetti ai lavori, i 213 milioni sono i fondi della misura “Contributi a fondo perduto commisurati a costi fissi non coperti” gestita da SIMEST e attiva dal 12 aprile. Si tratta, infatti, di quella agevolazione che sostiene gli operatori del settore fieristico che, nonostante lo stop delle manifestazioni per il Covid, hanno comunque sostenuto ingenti costi fissi che non sono stati evidentemente coperti da utili.
Più nel dettaglio, l’aiuto prevede un contributo pari al 70% dei costi fissi non coperti (per un massimo di 10 milioni di euro) indirizzato alle società a responsabilità limitata che gestiscono aree fieristiche e agli organizzatori di eventi fieristici che, a causa dell'epidemia, hanno registrato una diminuzione del fatturato di almeno il 30% tra marzo 2020 e febbraio 2021, rispetto allo stesso periodo del 2019.
Lo scopo del regime è, dunque, quello di mitigare le difficoltà economiche e le carenze di liquidità che i beneficiari stanno affrontando in seguito della sospensione o riduzione della loro attività imprenditoriale a causa della pandemia e delle restrizioni varate dal governo per limitare i contagi.
Per Bruxelles il regime è in linea con le condizioni stabilite nel Quadro temporaneo sugli aiuti di stato, visto che il contributo non supera i 10 milioni di euro per beneficiario e sarà concesso entro il 31 dicembre 2021.
In attesa del superamento dei limiti “de minimis”
Con il via libera di Bruxelles all’aumento dei fondi per la misura di SIMEST per le fiere, adesso i riflettori si spostano sulla partita del “de minimis”.
Da mesi, infatti, gli operatori fieristici chiedono al governo italiano di “copiare” il modello tedesco che, inserendo il Covid tra gli “eventi di natura eccezionale”, ha superato il vincolo degli aiuti concedibili ai propri operatori.
Della questione si sta occupando il ministro Giancarlo Giorgetti che, a metà aprile, ha infatti confermato la volontà del governo di fare come la Germania.