Sisma 2016: aumenta il contributo parametrico per la ricostruzione
Per evitare il blocco della ricostruzione privata delle aree colpite dal terremoto del 2016 dopo la fine delle agevolazioni legate all’uso combinato di superbonus e contributi per la ricostruzione, la “Cabina sisma” ha disposto l’aumento del contributo parametrico per la ricostruzione.
Sisma 2016: i contributi CDA, SAE e MAPRE 2025
A spiegare la ratio dell’intervento è il Commissario alla Riparazione e Ricostruzione Sisma 2016 Guido Castelli: “Abbiamo lavorato insieme alle Regioni, agli Usr e a tutte le associazioni di categoria, per raggiungere una soluzione adeguata alle necessità della ricostruzione privata, che non deve e non può arrestarsi con la complessa, seppur doverosa, fine dello strumento del Superbonus 110”.
“Seppur utile a coprire i costi in eccesso a carico dei cittadini che devono ricostruire”, ha infatti sottolineato Castelli, il superbonus “ha creato enormi disuguaglianze e alterazioni del mercato, con cui oggi l’intero sistema Paese si trova a fare i conti anche in termini di debito pubblico”.
L'aumento del contributo parametrico per la ricostruzione sisma
In tale contesto prende forma l’operazione che ha portato ad aumentare il contributo parametrico, con l'obiettivo “di rivalutare le maggiorazioni per i casi più complessi, a seconda della tipologia di cantiere, di intervento e di zona sismica”, spiegano dalla struttura commissariale.
Ad oggi, infatti, “il Superbonus era in grado di coprire circa il 20% della quota parte non coperta dal contributo sisma”. Adesso, “l’insieme di maggiorazioni del costo parametrico in Ordinanza, in alcune circostanze, raggiunge allo stesso modo un aumento che va dal 15 al 20%”, spiegano sempre dagli Uffici del Commissario.
“Con questo provvedimento vogliamo garantire una continuità di risorse per i tanti cantieri in corso, oltre 7.800 in tutto il cratere con già 5,4 miliardi di euro liquidati alle imprese. Questi aumenti sono frutto di un approfondito studio della situazione esistente, e riflettono le reali necessità della cantierizzazione, tenendo in conto tante variabili che in questi anni abbiamo conosciuto e affrontato. Specialmente per quanto riguarda i cosiddetti danni gravi che richiedono un intervento di demolizione e ricostruzione”, ha spiegato Castelli, che ha anche aggiunto come sarà gestita la parte residua del plafond già impegnata del Superbonus 110 per spese da sostenere entro il 31 dicembre 2025. Su questo fronte, infatti, il Commissario sta lavorando con l’Agenzia delle Entrate a una circolare di chiarimento.
Tornando alla rivalutazione delle maggiorazioni, l’Ordinanza approvata dalla Cabina sisma del 29 gennaio, opera come segue.
“Per gli edifici con stato di danno pari a L1, L2 e L3 il costo parametrico aumenta del 3%, che diventa il 5% per gli edifici con L4. Con riferimento a quest’ultimi edifici è previsto un aumento del 2% della percentuale dell’incremento per gli interventi di efficientamento energetico. Nel caso di cantieri disagiati per cause, diverse dalle distanze minime, di oggettiva difficoltà di impostazione e di raggiungimento del cantiere l’incremento può essere riconosciuto fino al limite del 10%, cumulabile con l’incremento sempre del 10%, per quelli ubicati nei Comuni maggiormente colpiti”, spiegano dalla struttura commissariale.
A queste maggiorazioni si affianca, poi, l’introduzione di “nuovi incrementi del 10% per la realizzazione di strutture portanti in legno nel caso di demolizione con ricostruzione di edifici con stato di danno L4; del 10% e 20% per la ricostruzione degli edifici con riduzioni significative rispettivamente del 25 e 50 % del volume e della superficie complessiva degli edifici originari; del 20% nel caso di progettazione volontaria di strutture alberghiere in classe d’uso IV di cui al paragrafo 2.4.2 delle vigenti Norme Tecniche per le costruzioni (D.M. 17 gennaio 2018), e anche nel caso di convitti, collegi e studentati; incremento fino al 14% per gli interventi di ricostruzione su immobili costruiti dopo il 1945 in ambito paesaggistico, equiparandolo a quanto già previsto per le ricostruzioni di immobili ante 1945”.
La modifica operata al regime degli incrementi per amplificazione sismica determina un aumento delle percentuali a seconda della zona sismica.
Infine, ulteriori aumenti riguardano gli incrementi vigenti per la riduzione di superficie edificata in zone rurali e le percentuali delle maggiorazioni per gli interventi edilizi in aggregato o unitari.