Finanziamenti UE: Bruxelles esorta il Mezzogiorno a non perdere tempo
Alleggerire le procedure burocratiche, accelerare l'utilizzo dei finanziamenti Ue, evitando così di perdere i fondi disponibili. Questo il monito lanciato dalla Commissione Europa alle nostre regioni del Mezzogiorno.
Al contempo, però, Bruxelles apprezza l'iniziativa per accelerare l'attuazione dei programmi strutturali nell'ambito della politica regionale dell'Ue concordata lo scorso 30 marzo dal governo italiano con le regioni interessate.
Tra il 7 e l’8 aprile 2011 il commissario per le politiche regionali, Johannes Hahn, visiterà la Campania, la Sicilia e la Puglia (tre delle quattro regioni “convergenza”) per affrontare questo tema direttamente con i governatori Caldoro, Lombardo e Vendola. Hahn è pronto ad esaminare le eventuali proposte delle regioni volte a migliorare i programmi in materia di politica di coesione. La parola d'ordine, quindi, è rispettare la tabella di marcia.
"Attualmente il Mezzogiorno d'Italia - ha tenuto a sottolineare Hahn alla vigilia del suo viaggio - è tra i principali beneficiari della politica europea in materia di coesione: su questa area geografica ricade quindi l'importante responsabilità di dimostrare quale sia il valore aggiunto di questa politica e quali risultati futuri possiamo attenderci". In tempi poi di difficoltà economica - ha aggiunto - "é fondamentale utilizzare al meglio i sostegni europei disponibili".
Per il periodo 2007-2013 la Sicilia ha la possibilità di ottenere finanziamenti per 3,7 miliardi di euro da parte del Fondo europeo di sviluppo regionale (FESR), la Puglia per 2,6 miliardi e la Campania per 3,9 miliardi.
In Puglia finora solo il 25% dei fondi disponibili per il periodo 2007-2013 è stato impegnato.
In particolare, in questa regione i fondi possono essere impiegati per raggiungere i seguenti obiettivi:
- rafforzare l’attrattività delle regione, migliorandone l’accessibilità, garantendo la qualità dei servizi, preservando l’ambiente.
- Promuovere l’innovazione, le imprese e lo sviluppo dell’economia, favorire la specializzazione e la produttività.
- Migliorare il benessere e favorire l’inclusione sociale.
Finora il finanziamento dell’UE in Puglia è servito in particolare a promuovere le fonti alternative di energia, tanto che oggi la regione è divenuta il primo produttore in Italia per l’eolico e il fotovoltaico. In Puglia l’utilizzo delle fonti alternative è passato dall’1,8 del 2000 al 9,9 del 2008.
Il tempo stringe. Si ricorda, infatti, che gli impegni di bilancio relativi ai programmi in materia di politica di coesione vengono erogati in quote annue. Parte del bilancio viene automaticamente "liberato" dalla Commissione qualora non sia stato usato, o non siano pervenute domande di pagamento entro la fine del secondo anno successivo a quello dell'impegno di bilancio.