AzioneProvincEgiovani: 2,6 milioni di euro per la IV edizione del bando
Fino al prossimo 10 giugno, le Province e le UPI regionali possono presentare proposte progettuali volte a promuovere attività a sostegno dei giovani sui territori e nelle comunità, di età compresa tra i 14 e i 30 anni. Tali progetti saranno finanziati nell'ambito del Programma AzioneProvincEgiovani, nato da un’intesa tra il Dipartimento della Gioventù della Presidenza del Consiglio dei Ministri e l’Unione delle Province d’Italia per promuovere interventi integrati in materia di politiche giovanili.
I progetti dovranno riguardare uno dei seguenti ambiti tematici di Azione ProvincEgiovani 2011:
- a) Sostenibilità ambientale e lotta ai cambiamenti climatici: azioni volte al raggiungimento di una coscienza e di una consapevolezza ambientale da parte dei giovani e dunque all’acquisizione di comportamenti coerenti con lo sviluppo sostenibile (uso e tutela delle risorse ambientali, promozione della biodiversità, lotta ai cambiamenti climatici, consumo critico, ecoturismo, risparmio energetico, ecc.);
- b) Occupabilità ed innovazione: azioni volte a promuovere un approccio ai temi dell’occupazione che tenga in considerazione non solo l’accesso al lavoro ma la capacità di mantenere la propria occupabilità in un contesto in continuo mutamento, sviluppando competenze, promuovendo talenti, creatività e spirito imprenditoriale;
- c) Sicurezza e salute: azioni volte a favorire l’acquisizione di stili di vita sani e responsabili, sensibilizzando i giovani e accrescendone la consapevolezza in relazione a tematiche quali sicurezza stradale, lotta alle dipendenze (fumo, alcol, droghe e sostanze psicotrope), alimentazione corretta, ecc., al fine di prevenire comportamenti lesivi dell’incolumità propria e altrui e diffondere una cultura del rispetto di sé e dell’altro.
- d) Cultura digitale e nuove tecnologie: azioni volte a promuovere un’alfabetizzazione digitale e la diffusione delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione, sviluppando le competenze digitali e contribuendo alla lotta al digital divide, sfruttando il potenziale dei nuovi media per l’istruzione e la formazione (processi di insegnamento ed apprendimento), l’espressività giovanile e la cittadinanza attiva (ad esempio, creazione di virtual communities finalizzate all’animazione della vita relazionale e culturale) e favorendo uno spirito critico nei confronti delle nuove tecnologie ed un utilizzo consapevole delle informazioni.
Si richiama inoltre un’attenzione trasversale ai seguenti elementi:
- l’integrazione tra le politiche giovanili e le altre politiche che interessano le nuove generazioni (lavoro, orientamento, istruzione e formazione, cultura, salute, ambiente, ecc.) assicurando un approccio trasversale che valorizzi le collaborazioni interassessorili;
- la promozione di una cultura di genere;
- la lotta alla discriminazione e la promozione dell’ inclusione di giovani provenienti da contesti svantaggiati;
- la promozione della cittadinanza attiva, mediante il potenziamento della cultura civica, l’assunzione di ruoli attivi e responsabili all’interno delle comunità e la partecipazione diretta alla elaborazione ed attuazione delle politiche e iniziative rivolte ai giovani;
- l’utilizzo delle nuove tecnologie per l’informazione e per la comunicazione nella realizzazione dei progetti (disseminazione dei risultati, prodotti editoriali, comunicazione interpartenariale, ecc.).
Le proposte progettuali devono prevedere obbligatoriamente la presenza di un partenariato con enti pubblici o privati con sede in Italia, ad esclusione delle società di capitali, e a condizione che svolgano o abbiano svolto almeno parte della loro attività nel settore delle politiche giovanili.
Le Province e UPI Regionali possono partecipare ai progetti solamente come Capofila o Partner.
I progetti devono avere una durata minima di 6 mesi e una durata massima di 12 mesi.
Il budget complessivo di progetto, incluse le spese di predisposizione della proposta progettuale e la quota di cofinanziamento a carico del soggetto proponente, non deve essere inferiore a 80.000 euro e superiore a 200.000 euro, pena l’inammissibilità della proposta.