Manovra: via libera definitivo dell'Aula di Montecitorio
Si conclude regolarmente l'iter parlamentare del decreto di Ferragosto. Dopo la fiducia al governo, arrivata nel primo pomeriggio di ieri, con 316 voti favorevoli e 302 contrari, giunge in serata, con 314 sì e 300 no, l'ok definitivo della Camera al testo licenziato dal Senato l'8 settembre scorso.
L'ok di Montecitorio è arrivato, senza emendamenti, subemendamenti e articoli aggiuntivi, sullo stesso testo approvato a Palazzo Madama. Già in Senato, infatti, il decreto varato dall'esecutivo a ridosso di ferragosto per la stabilizzazione finanziaria e per lo sviluppo è stato profondamente modificato raggiungendo quota 53,3 miliardi nel 2013, anno in cui si dovrà raggiungere il pareggio di bilancio.
Dunque, la manovra correttiva dei conti pubblici è legge. Il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, infatti, ha firmato il decreto questa mattina, ora manca solo l'ultimo passaggio, la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, attesa tra domani e dopodomani.
Se si indicherà, come previsto, l'entrata in vigore immediata, i primi effetti della manovra si faranno sentire già nel weekend, soprattutto per l'aumento dell'aliquota IVA dal 20% al 21%.
Tra le altre principali misure del provvedimento:
- la nuova tornata di tagli sulle spese dei ministeri e degli enti locali,
- l'innalzamento dell'età pensionabile delle donne,
- il taglio delle agevolazioni fiscali,
- l'inasprimento della lotta all'evasione fiscale, compreso il carcere per i grandi evasori,
- il contributo di solidarietà del 3% per i super ricchi,
- le deroghe alla contrattazione collettiva e allo statuto dei lavoratori.
Durante il voto, non sono mancate, davanti a Montecitorio, proteste e contestazioni verso il provvedimento in discussione. Duro anche il commento della presidente di Confindustria, Emma Marcegaglia, secondo cui "Questa manovra non è come l'avremmo voluta noi, non risolve i problemi dell'Italia: se non torniamo a crescere sarà insufficiente, e la manovra non ha nulla per la crescita".