Stati Ue divisi sul Quadro finanziario pluriennale 2014-2020
C'è disaccordo tra i 27 sulla dimensione del bilancio Ue per la prossima programmazione finanziaria. Un gruppo di paesi chiede di adeguare il Quadro finanziario pluriennale 2014-2020 alle politiche di austerity intraprese a livello nazionale, mentre altri Stati membri difendono i fondi che dovranno contribuire alla realizzazione di Europa 2020. Lo fa sapere la presidenza cipriota dell'Ue, a seguito di una riunione dei ministri degli Affari europei tenutasi a Nicosia il 30 agosto.
Lo stato dei negoziati
Ci sono degli elementi di convergenza: nel corso dell'incontro - afferma il vice ministro cipriota per gli affari europei Andreas D. Mavroyiannis, che ha presieduto la riunione - è emerso "un consenso generale sul fatto che il futuro QFP deve contribuire alla crescita, agli investimenti e all'occupazione, sulla necessità di garantire una vera qualità della spesa, la semplificazione degli strumenti e un grado di flessibilità sufficiente in una serie di settori".
Tuttavia, le divisioni sono tante e su aspetti decisivi. L'oggetto è infatti innanzitutto la dimensione globale del bilancio Ue: "Varie delegazioni hanno espresso il parere che il bilancio dell'Ue dovrebbe riflettere meglio gli sforzi di risanamento delle finanze pubbliche intrapresi dagli Stati membri a livello nazionale e pertanto hanno chiesto una sostanziale riduzione nel quadro finanziario pluriennale complessivo rispetto all'importo proposto dalla Commissione", prosegue il comunicato. Altre hanno "sottolineato la necessità di un adeguato finanziamento delle politiche dell'Unione e hanno sostenuto l'importo complessivo proposto dall'Esecutivo comunitario e, in alcuni casi, anche un suo aumento".
Anche rispetto alla composizione del quadro finanziario pluriennale e, degli eventuali tagli, le opinioni si sono rivelate distanti. In particolare, fa sapere la presidenza cipriota, "sulla politica di coesione, la politica agricola comune, l'accesso al programma Horizon 2020 per la scienza e la ricerca, il meccanismo per collegare l'Europa in tema infrastrutture".
Disaccordo, infine, sul lato delle entrate del bilancio, con la Francia che supporta la proposta della Commissione europea di nuove 'risorse proprie', ad esempio attraverso le tasse sulle transazioni finanziarie, e la Germania che assegna ai contributi nazionali il compito di coprire la quota maggiore del bilancio dell'Unione europea. Berlino ha, tra l'altro, presentato un documento che chiede una migliore spesa dei fondi Ue e una forte condizionalità sul loro rilascio in base alla conformità del paese con i requisiti in materia di governance economica e lotta contro la corruzione, l'evasione fiscale e il riciclaggio di denaro.
Prossimi passi
In conclusione, ammette Cipro, difficilmente sarà possibile trovare un accordo sul bilancio globale e sugli aggiustamenti alle diverse categorie che lo compongono. Per questo, la presidenza cipriota presenterà una versione riveduta dello schema di negoziato e i capi di Stato e di Governo si incontreranno per un vertice straordinario nel mese di novembre. I negoziati dovrebbero procedere da questo momento in parallelo: da una parte, il lavoro sui 65 testi legislativi che costituiranno la base giuridica del nuovo bilancio Ue; dall'altra, quello sulle categorie e sui programmi, per arrivare - si spera - a una decisione nel mese di dicembre.
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Multiannual Financial Framework 2014-2020