Veneto: PSR, 2 milioni di euro a tutela della biodiversita'
Tutelare e conservare la diversità genetica delle specie animali e vegetali presenti sul territorio regionale. E’ questo l’obiettivo della misura 214/h - Pagamenti agro-ambientali – prevista dal Programma di sviluppo rurale 2007-2013, per cui la Regione ha stanziato 2 milioni di euro. Le richieste di contributo possono essere presentate da enti di diritto pubblico che operano in ambito regionale nel campo della biodiversità di interesse agrario fino al 31 ottobre 2012.
La misura mira a:
- mantenere o aumentare il numero di capi delle diverse razze locali iscritti ai relativi Registri anagrafici o Libri genealogici;
- mantenere o aumentare la consistenza delle varietà di specie vegetali agrarie coltivate nel Veneto a rischio di estinzione e /o minacciate da erosione genetica;
- identificare, classificare e conservare gli ecotipi di specie foraggere di pregio naturalistico,
- realizzare azioni di informazione e diffusione dei risultati.
Obiettivi articolati in 3 tipologie di azioni:
a) azioni per la conservazione ex situ della biodiversità agraria:
- azione a.1: conservazione ex situ delle risorse genetiche di interesse agrario (centri di conservazione di razze animali, banche del germoplasma, campi catalogo);
- azione a.2: raccolta e/o caratterizzazione del materiale genetico.
b) azioni di accompagnamento al programma di conservazione:
- Azione b.1: informazione e diffusione dei risultati che comportano l’organizzazione di seminari, conferenze tecniche, incontri con organizzazioni non governative ed altri soggetti interessati;
- Azione b.2: stesura di rapporti tecnici riguardanti la biodiversità di interesse agrario;
c) azione di coordinamento dei soggetti in rete.
Il livello dell’aiuto regionale è pari al 100% della spesa ammissibile.
“Lo scopo finale – ha sottolineato l’assessore all’agricoltura, Franco Manzato –è la costituzione di una ‘Rete regionale della biodiversità’ tra enti pubblici che operano su questo campo in ambito regionale. Di fronte alla diversità genetica, che rappresenta una risorsa da preservare, le logiche di mercato spingono agricoltori ed allevatori verso varietà standardizzate a più alto reddito: per fare in modo che possano diventare custodi della biodiversità è perciò necessario garantire una ragionevole redditività”.