Bilancio Ue: intesa in extremis tra Parlamento e Consiglio
Raggiunto l'accordo sulla proposta di bilancio pluriennale dell'Ue. L'intesa, che fino a ieri sembrava saltata a causa del mancato appoggio dei gruppi politici del Parlamento europeo, è stata raggiunta in extremis dal presidente del Pe Martin Schulz e dal premier irlandese Enda Kenny. Rimane invariato l'ammontare del bilancio proposto dagli Stati membri – che prevede 960 miliardi di euro di impegni e 908 miliardi di spesa –, ma si fa una concessione al Parlamento su una delle 'linee rosse' indicate dagli eurodeputati: la flessibilità per gli stanziamenti non spesi, che potranno essere trasferiti da un capitolo all'altro del bilancio, e da un anno all'altro.
La nuova proposta prevede, inoltre, una clausola di revisione al 2016, che permetterà alla Commissione europea di presentare modifiche al pacchetto. Stando alle informazioni che trapelano da Bruxelles, le parti si sono accordate per una piena flessibilità nei primi 3 anni, quindi fino al 2016, e su limiti invece più netti a partire dal 2017, quando verranno fissati tetti di spostamento delle risorse.
L'accordo raggiunto non è ancora definitivo: per l'ufficialità si attende il via libera del Consiglio europeo e quello della plenaria di Strasburgo, la prossima settimana.