Istruzione: il CdM approva un dl per scuola, universita' e ricerca
Si chiama L'Istruzione riparte ed è il decreto legge approvato oggi dal Consiglio dei Ministri al fine di sostenere i settori della scuola, dell'università e della ricerca. Il provvedimento prevede lo stanziamento di fondi per finanziare interventi quali: erogazione di borse di studio, agevolazioni per l'acquisto dei libri di testo, azioni per l'orientamento degli studenti e la lotta alla dispersione scolastica.
Tra i punti più importanti del decreto legge:
- 100 milioni di euro per aumentare il Fondo per le borse di studio degli studenti universitari a partire dal 2014 e per gli anni successivi;
- 15 milioni di euro per il 2014 per garantire agli studenti capaci e meritevoli, ma privi di mezzi, delle scuole secondarie di primo e secondo grado, il raggiungimento dei più alti livelli di istruzione grazie ad assegni per coprire le spese di trasporto e ristorazione;
- 15 milioni di euro da subito per la connettività wireless nelle scuole secondarie, con priorità per quelle di secondo grado;
- 6 milioni di euro per il 2014 per borse di studio destinate agli studenti iscritti alle Istituzioni dell’Alta formazione artistica, musicale e coreutica;
- 8 milioni di euro - 2,7 milioni di euro per il 2013 e 5,3 milioni di euro per il 2014 - per finanziare l'acquisto da parte di scuole secondarie (o reti di scuole) di libri di testo ed e-book da dare in comodato d'uso agli alunni in situazioni economiche disagiate;
- 6,6 milioni di euro - 1,6 milioni di euro per il 2013 e 5 milioni di euro per il 2014 - per potenziare l’orientamento degli studenti della scuola secondaria di secondo grado;
- 13,2 milioni di euro - 3,3 milioni di euro per il 2014 e 9,9 milioni di euro per il 2015 - per potenziare l’insegnamento della geografia generale ed economica;
- 3 milioni di euro per il 2014 per finanziare progetti didattici nei musei e nei siti di interesse storico, culturale e archeologico;
- 10 milioni di euro per il 2014 per la formazione del personale scolastico.
Il decreto prevede inoltre misure per la semplificazione del sistema universitario e per il miglioramento della qualità della ricerca scientifica. Infine, il provvedimento stabilisce l'armonizzazione dei requisiti minimi per alcune categorie escluse dalla riforma pensionistica del 2011.