Strategia energetica nazionale – consultazione prorogata a settembre

Strategia energetica nazionale - Photo credit: Foter.comProrogata al 12 settembre la consultazione pubblica sulla strategia energetica nazionale.

Strategia energetica nazionale – al via consultazione pubblica

Strategia energetica nazionale – nuovi incentivi e riforma ecobonus

Il Ministero dello Sviluppo Economico e il Ministero dell’Ambiente prorogano fino al 12 settembre il termine della consultazione pubblica sulla Strategia energetica nazionale.

Data la rilevanza del tema e la complessità del documento in consultazione - che comprende sia diversi scenari energetici globali che vari focus su settori e misure specifiche – il prolungamento del termine fornisce ai soggetti interessati maggior tempo per inviare commenti e presentare osservazioni che saranno analizzate congiuntamente dai due Ministeri per giungere all’approvazione definitiva della SEN.

Lanciata a metà giugno, la consultazione nasce con l’intento di far sì che la Strategia energetica nazionale (SEN), che aggiorna la precedente strategia, datata 2013, non sia “esclusivamente il risultato del lavoro dei due Ministeri che hanno guidato l’elaborazione” del documento, ma possa coinvolgere, in piena trasparenza di processo, tutti gli organi istituzionali competenti, le imprese, gli esperti e i cittadini".

Strategia energetica nazionale – cosa ne pensano scienziati e ambientalisti

Le priorità della SEN

Rinnovabili

Ad oggi l'Italia ha già raggiunto gli obiettivi in materia di rinnovabili per il 2020, con una penetrazione del 17,5% sui consumi complessivi al 2015 rispetto ad un target al 2020 del 17%; per questo si ritiene ambizioso, ma perseguibile un obiettivo del 27% di rinnovabili sui consumi complessivi al 2030, che potrebbe essere così declinato, ottimizzando gli interventi e gli investimenti per poter agire in modo sinergico e coordinato su tutti i settori considerati:

  • Rinnovabili elettriche al 48-50% al 2030 rispetto al 33,5% del 2015;
  • Rinnovabili termiche al 28-30% al 2030 rispetto al 19,2% del 2015;
  • Rinnovabili trasporti al 17% - 19% al 2030 rispetto al 6,4% del 2015.

Efficienza Energetica

Fra le iniziative proposte nella Strategia per il settore residenziale rientra la revisione del meccanismo delle detrazioni fiscali, il cosiddetto ecobonus, per riorganizzare lo strumento in coerenza con i meccanismi di incentivazione per l'antisismica e la ristrutturazione edilizia, introdurre massimali unitari di spesa per tipologia di intervento e modulare la percentuale in detrazione in relazione al risparmio atteso dall'intervento.

E ancora, con la revisione dell'ecobonus si intende stabilizzare il meccanismo delle detrazioni fiscali ed estendere la portabilità del titolo al fine di agevolare il coinvolgimento degli operatori e anche di istituti finanziari almeno per interventi radicali sull'edificio. Nella SEN si propone poi l'introduzione del Fondo di garanzia per eco-prestito, che coprirebbe il rischio di insolvenza del proprietario dell'immobile; inoltre, la portabilità dell’ecobonus verso istituti finanziari migliorerebbe ulteriormente l’efficacia dell'incentivo.

Agenzia Entrate - provvedimenti su cessione ecobonus e sismabonus

Per il settore trasporti, il documento parla di un rafforzamento delle misure di mobilità locale per ridurre il traffico urbano e supportare il cambio modale, in particolare dando impulso ai Piani Urbani della Mobilità Sostenibile e a servizi di riequilibrio modale, promuovendo la smart mobility (car sharing, car pooling, smart parking e bike sharing) e la mobilità ciclo-pedonale, disincentivando la circolazione delle autovetture private nei centri urbani e promuovendo il trasporto pubblico locale. Alla luce della nota anzianità del parco veicolare privato italiano, si valuta l'introduzione di strumenti di promozione del miglioramento delle prestazioni energetico e ambientali del parco circolante.

Per il terziario si propone l'adeguamento dei sistemi di sostegno per promuovere la riqualificazione energetica degli edifici, in particolare del parco immobiliare pubblico e la promozione a livello europeo di una modifica delle regole di contabilizzazione Eurostat del debito pubblico, in caso di realizzazione di interventi presso la Pubblica Amministrazione con contratti di prestazione energetica (EPC).

Infine, per il settore industriale la SEN suggerisce di continuare il processo di potenziamento e semplificazione del meccanismo dei certificati bianchi e di promuovere l’efficienza energetica nelle PMI rinnovando le iniziative di cofinaziamento degli audit energetici e dei sistemi di gestione dell’energia.

Sicurezza Energetica

Sul tema la Strategia si sofferma sul sistema elettrico e sul gas. Per il settore elettrico, il documento sottolinea come i nuovi obiettivi di crescita delle rinnovabili al 2030 rendano ancora più utile l'avvio del capacity market per garantire l’adeguatezza del sistema, mantenendo la disponibilità della potenza a gas ancora necessaria, con priorità per quella flessibile e sollecitando nuove risorse (rinnovabili, accumuli, domanda attiva) per aumentare la flessibilità del sistema. Il capacity market, che si prevede di avviare nel 2018, permetterà al TSO di approvvigionarsi di risorse a medio-lungo termine con procedure trasparenti, concorrenziali e complessivamente meno onerose per il sistema, garantendo allo stesso tempo agli investitori stabilità nel medio-lungo termine.

Energia elettrica - Photo credit: Foter.com

L’evoluzione del parco di generazione e degli assetti del mercato elettrico richiede il potenziamento e l’ammodernamento infrastrutturale delle reti, sia nella trasmissione che nella distribuzione. Sempre in ottica di garantire adeguatezza al sistema e ampliare il mercato, è necessario potenziare ulteriormente le interconnessioni con l'estero, in linea con le indicazioni incluse nel Clean Energy Package.

Nuovi piani di investimento riguarderanno gli obiettivi di aumento della resilienza della rete elettrica a fronte di eventi meteo estremi. Infine, la gestione della sicurezza richiederà un maggiore coordinamento operativo e metodologico tra le istituzioni competenti dei vari Paesi membri, come effetto del maggior grado di interdipendenza dei mercati energetici nazionali. A livello europeo, il ridimensionamento della potenza alimentata a carbone e la riduzione del ruolo del nucleare incideranno sul volume e sull’assetto degli scambi di energia, in modo significativo in particolare dal 2025 in avanti.

Per quanto riguarda il gas, la SEN sottolinea il ruolo chiave di tale sistema nella transizione energetica, stante la crescita delle rinnovabili, poiché rappresenterà la risorsa di back up del sistema elettrico, in particolare negli scenari di phase out del carbone.

La sicurezza degli approvvigionamenti, però, presenta dei rischi; infatti il sistema ha un margine di sicurezza ridotto nel caso venisse a mancare la principale fonte di approvvigionamento in corrispondenza di una situazione di freddo eccezionale (anche nonostante l’arrivo del gas azero tramite il gasdotto TAP). In questo contesto si propongono misure in grado di aumentare la sicurezza degli approvvigionamenti e la diversificazione delle fonti e consentire una riduzione del prezzo del gas; in particolare:

  • Attribuzione dei servizi di rigassificazione di GNL mediante asta, invece che con tariffa, in modo da rendere più attrattivo l’uso dei terminali di rigassificazione operanti in Italia;
  • Realizzazione di eventuale capacità addizionale di rigassificazione (a partire da un impianto galleggiante da ~4 Bcm annui, per cogliere le opportunità di un mercato GNL previsto in oversupply).

Inoltre, la metanizzazione della Sardegna tramite Small Scale GNL potrebbe consentire di avviare la fornitura di gas in modo modulare, utilizzando e completando le reti esistenti, avviando al contempo il primo pilota di Sulphur Emission Controlled Area (SECA) per il traffico marittimo nel Mediterraneo.

Decarbonizzazione

Presentando la Strategia alla Camera, il ministro Calenda ha parlato di “possibile uscita totale dal carbone tra il 2025-2030”. Una mossa che costerebbe tra i 2,3 e i 2,7 miliardi; inoltre, “dovrà essere affrontato il tema delle tempistiche autorizzative per nuove centrali e nuove infrastrutture”.

La promozione dell’uso del vettore elettrico richiede una coerente strategia di rapida decarbonizzazione della generazione, si legge nel documento. La crescita delle energie rinnovabili e l’effettuazione degli investimenti in rete e in nuove infrastrutture rendono possibile farlo in condizioni di sicurezza e con tempistiche coordinate con la riduzione del carbone attesa in Europa. Il phase out è possibile a condizione che si realizzino in tempo utile investimenti sostitutivi in infrastrutture e impianti, anche riconvertendo gli attuali siti.

Uno scenario di phase out completo al 2025, piuttosto che al 2030, richiede una forte accelerazione del piano degli interventi e può comportare anche la presenza di stranded costs per investimenti non ammortizzati.

Competitività dei mercati energetici

Per quanto riguarda il mercato elettrico e del gas si ridurrà il gap dei prezzi finali dell'energia elettrica rispetto a quelli europei per l'effetto della prevista riduzione del costo medio di generazione rinnovabile, della progressiva convergenza dei mix generativi tra i Paesi europei e dell’allineamento sul costo del gas, dovuti alle misure da attivare (corridoio della liquidità) e della graduale riduzione degli oneri di sistema.

Sarà dato avvio al nuovo regime tariffario per gli oneri di sistema e alle nuove agevolazioni sugli oneri per le energie rinnovabili destinati alle imprese energivore, per recuperare margini importanti di competitività e rilanciare crescita e occupazione.

Rinnovabili - Photo credit: Foter.comL’autoproduzione rinnovabile o tramite cogenerazione ad alta efficienza avrà un ruolo importante nel raggiungimento degli obiettivi al 2030. La regolamentazione dovrà favorire i nuovi investimenti e semplificare i processi autorizzativi. Saranno promosse l’innovazione e l’efficienza energetica nei processi produttivi, anche attraverso adeguati segnali del sistema tariffario, e resi possibili assetti del genere dei Sistemi di distribuzione chiusi (SDC) o, dopo l’approvazione del CEP, delle energy communities.

Nel breve termine, le regole del mercato dovranno accelerare la piena abilitazione della generazione distribuita e dei consumatori, anche tramite gli aggregatori, ai mercati dell’energia, dei servizi e della capacità e completare l’armonizzazione delle regole a livello europeo e la riforma del mercato dei servizi per dare efficienza alla transizione e ridurre i costi dei servizi stessi. Nel medio-lungo termine, la disciplina del mercato dovrà tener conto della piena maturità delle rinnovabili e della disponibilità di tecnologie in grado di parificare le rinnovabili alle altre fonti di generazione.

Si modificheranno le procedure di comunicazione e coordinamento gestionale tra gestore del sistema di trasmissione (TSO) e gestori dei sistemi di distribuzione (DSO) e in generale si svilupperà il diverso ruolo attribuito dal CEP al DSO nella gestione della sicurezza e come facilitatore delle risorse distribuite.

E’ prioritario mettere il consumatore al centro del nuovo modello e consentirgli di esercitare un ruolo sempre più attivo, nella valutazione delle offerte di fornitura, nell’organizzazione in autoproduzione, infine nella capacità di gestire il carico in base ai segnali di prezzo (demand response). Nel fare ciò, un’attenzione particolare va riservata ai soggetti più vulnerabili della società con nuove misure di intervento e strumenti appropriati per affrontare il tema della povertà energetica.

Sarà dato avvio alla misura del “Corridoio della liquidità” per allineare il prezzo del gas italiano a quello degli hub nord europei più liquidi e competitivi. Sarà valutata la possibilità di introdurre misure per la riduzione degli oneri per gli interventi di carattere ambientale attualmente riscossi tramite la tariffa di trasporto per le imprese a forte consumo di gas, sulla base degli stessi criteri utilizzati per le imprese energivore elettriche.

Un possibile ridisegno delle tariffe di trasporto e dei corrispettivi posti a carico degli entry e degli exit della rete, già in corso di esame da parte dell’Autorità di regolazione, potrà contribuire a ottimizzare l’uso della rete di trasporto. Infine, l'introduzione di misure quali il “market maker” nel sistema di scambi di gas sulla borsa gas potrà contribuire alla liquidità del sistema.

Per quanto riguarda il mercato petrolifero e la logistica, per mantenere il tessuto industriale nel medio termine alla luce della riconversione di raffinerie in bioraffinerie e depositi, si propone di convertire altre raffinerie in bio-raffinerie, stante l'aumento della domanda di biocarburanti avanzati, e consolidare le raffinerie italiane in uno o più sistemi di raffinazione, più robusti e sostenibili, promuovendo anche l’opzione di raffinazione consortile.

Anche il settore petrolifero potrà contribuire agli obiettivi di competitività e ambiente, in particolare tramite:

  • lo sviluppo di piattaforme di mercato per l’offerta di logistica e di prodotti petroliferi, per favorire concorrenza e contrasto dell’illegalità;
  • lo sviluppo di biocarburanti avanzati - misure di riequilibrio delle accise fra gasolio e benzina, favorendo - a parità di gettito- la riduzione delle emissioni inquinanti o da misure di allineamento delle accise sul gasolio a quelle sulla benzina, in base all’impatto inquinante (CO2, NOx, COV, etc.);
  • una progressiva revisione delle agevolazioni fiscali esistenti, ambientalmente sfavorevoli, relative ad alcuni prodotti petroliferi che non siano giustificate da particolari condizioni dei settori di utilizzo.

Tecnologia, Ricerca e Innovazione

L'Italia, oltre al SET-Plan, è tra i promotori di Mission Innovation, nata dalla COP21 per lanciare i progetti di frontiera cleantech. Il Paese, nello specifico, si è impegnato a raddoppiare entro il 2021 il valore delle risorse pubbliche dedicate agli investimenti in ricerca e sviluppo in ambito clean energy.

Il documento richiama anche il programma europeo per la ricerca e l'innovazione Horizon 2020, principale strumento del SET-Plan, che stanzia un budget europeo di circa 6 miliardi di euro nel periodo 2014-2020.

Si procederà a una fase di pianificazione con orizzonte al 2030 che, coinvolgendo tutti i soggetti interessati e le Regioni, individui obiettivi di interesse pubblico di medio e lungo termine, strumenti e risorse necessarie, promuova coerenza e sinergie con i programmi europei, compresi quelli finanziati tramite i fondi strutturali e con Mission Innovation, e abbia riferimenti all’interno delle strutture pubbliche di ricerca, a partire da Enea e Rse.

Si procederà a una razionalizzazione e semplificazione degli strumenti esistenti, collocandoli su fasi di ricerca e innovazione individuate sulla base del Technology Readiness Level, per coprire in modo ordinato ricerca tecnologica e applicata, sviluppo sperimentale e progetti dimostrativi e favorire il trasferimento dei risultati al sistema produttivo.

Dovrà essere promossa la programmazione triennale delle attività, in particolare di Enea e Rse, con modalità che rafforzino la partecipazione a Mission Innovation e l’integrazione con le risorse europee e regionali. Andranno valorizzate le opportunità, per la ricerca privata, del credito di imposta per la ricerca, nonché, per l’introduzione nella produzione, dei meccanismi di Industria 4.0. Infine, si punterà a coordinare gli strumenti di sostegno alla domanda con gli esiti delle attività di innovazione e dimostrazione.

> Strategia energetica nazionale (SEN): documento di consultazione

> Questionario

Photo credit: Foter.com

Questo sito web utilizza i cookie! Acconsenti ai nostri cookie, se continui ad utilizzare questo sito web.