Acciaio - l'UE colpisce Russia e Ucraina con dazi antidumping
In vigore dazi antidumping su tubi d'acciaio e di ferro provenienti da Russia e Ucraina. L'indagine della Commissione ha evidenziato che l'importazione di questi prodotti siderurgici dai due Paesi è causa di distorsioni commerciali e, quindi, dannosa per la competitività dell'industria UE.
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E' stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale dell'Unione europea il Regolamento UE del 1° ottobre 2018 che istituisce dazi antidumping definitivi sulle importazioni di specifici prodotti dell'acciaio e del ferro originari della Russia e dell'Ucraina.
Dazi antidumping su import da Russia e Ucraina
Le tariffe riguardano, in particolare, la vendita nel territorio UE di tubi senza saldature di ferro o di acciaio, a sezione circolare, con un diametro esterno non superiore a 406,4 mm e un valore equivalente di carbonio non superiore a 0,86 provenienti dai due Paesi, su cui l'Esecutivo ha svolto un'inchiesta per il periodo compreso tra il 1° luglio 2016 e il 30 giugno 2017.
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I prodotti oggetto d'indagine sono comunemente usati per un ampio spettro di applicazioni, quali:
- trasporto di gas e liquidi,
- palificazione nel settore delle costruzioni,
- utilizzo meccanico,
- impiego nei tubi del gas e dei boiler,
- uso nell'ambito dei “OCTG” (oil and country tubular goods) per la perforazione, il rivestimento e il tubing nel settore dell'industria petrolifera.
In base ai risultati emersi durante l'indagine, la Commissione ha concluso che esiste effettivamente un rischio elevato di dumping sulle importazioni da Ucraina e Russia. L'aliquota del dazio definitivo applicabile al prezzo netto, franco frontiera dell'Unione, è per la Russia compreso tra il 24,1% e il 35,8% e per l'Ucraina compreso tra il 12,3% e il 25,7%.
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La sovraccapacità nel settore siderurgico
Il comparto siderurgico, va ricordato, sta attualmente affrontando una crisi a livello mondiale senza precedenti. Tra le cause principali di questa situazione, spicca il problema dell'eccesso di capacità produttiva.
Proprio per affrontare la questione della sovrapproduzione, è stato istituito a dicembre 2016 a Berlino il Global Forum on Steel Excess Capacity, che si è riunito per la prima volta a Parigi lo scorso 20 settembre.
In tale occasione le principali potenze al mondo produttrici di acciaio hanno raggiunto un accordo su una serie di interventi concreti da attuare, tra cui:
- l'ulteriore riduzione, laddove necessario, della propria capacità di produzione attuale,
- l'impegno per eliminare le sovvenzioni in alcuni Paesi che contribuiscono alla sovraccapacità globale,
- interventi per scongiurare un nuovo eccesso di capacità futuro.