Dazi - Bruxelles colpisce le bici elettriche made in China
Con due regolamenti distinti pubblicati nella Gazzetta ufficiale dell'UE, la Commissione europea ha istituito un dazio compensativo e un dazio antidumping sulle importazioni di bici elettriche provenienti dalla Cina.
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L'inchiesta antisovvenzione e il dazio compensativo
Il primo provvedimento - il regolamento di esecuzione (UE) 2019/72 del 17 gennaio 2019 - pubblicato sulla Gazzetta ufficiale dell'Unione euroea istituisce un dazio compensativo definitivo sulle importazioni di e-bike provenienti dalla Cina.
La misura è il risultato di un'inchiesta antisovvenzioni aperta dalla Commissione il 21 dicembre 2017, a seguito di una denuncia presentata l'8 novembre 2017 dall'Associazione europea dei produttori di biciclette (EBMA) per conto di produttori dell'Unione che rappresentano oltre il 25% della produzione totale dell'Unione di biciclette elettriche. La denuncia, si legge sul regolamento, conteneva elementi di prova dell'esistenza di una sovvenzione a favore dei produttori cinesi e del conseguente pregiudizio per i produttori europei.
L'inchiesta ha riguardato il periodo compreso tra il 1° ottobre 2016 e il 30 settembre 2017, mentre l'analisi delle tendenze utili per valutare il pregiudizio ha interessato il periodo compreso tra il 1° gennaio 2014 e il 30 settembre 2017.
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A conclusione delle indagini necessarie, la Commissione ha potuto appurare che le importazioni sovvenzionate provenienti dalla RPC hanno effettivamente causato un “pregiudizio notevole all'industria dell'Unione”. I prezzi delle importazioni oggetto di sovvenzioni sono stati, infatti, sensibilmente inferiori ai prezzi dell'industria UE, con margini di sottoquotazione compresi tra il 16,2% e il 43,2%. Nel periodo in esame, l'industria dell'Unione ha perso 24 punti di quota di mercato in un mercato che è cresciuto del 74%, mentre le importazioni dalla Cina sono aumentate del 250% e hanno guadagnato 17 punti di quota di mercato, passando dal 18% al 35%.
Alla luce di ciò Bruxelles istituisce, con il regolamento, un dazio compensativo definitivo sulle e-bike made in China. La misura è volta a impedire che venga provocato ulteriore danno all'industria europea.
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L'inchiesta antidumping e il dazio definitivo
Il regolamento di esecuzione (UE) 2019/73 del 17 gennaio 2019, si riferisce invece ad un’altra inchiesta condotta parallelamente alla prima. Il provvedimento istituisce un dazio antidumping definitivo e riscuote definitivamente il dazio provvisorio sulle importazioni delle biciclette a pedalata assistita made in China.
In seguito a una denuncia presentata l'8 settembre 2017 dall’EBMA, il 20 ottobre 2017 la Commissione ha aperto un'inchiesta antidumping relativa alle importazioni nell'Unione europea di biciclette a pedalata assistita, dotate di un motore elettrico ausiliario, originarie della Cina.
L'inchiesta sul dumping e sul pregiudizio ha riguardato il periodo compreso tra il 1° ottobre 2016 e il 30 settembre 2017, mentre l'esame delle tendenze pertinenti ai fini della valutazione del pregiudizio ha riguardato il periodo dal 1° gennaio 2014 e il 30 settembre 2017.
Attraverso le necessarie indagini la Commissione ha verificato che i prodotti in esame sono stati effettivamente oggetto di dumping (vendita sottoprezzo) nel periodo in esame. Alla luce di ciò, il 18 luglio 2018 è stato istituito un dazio antidumping provvisorio, che, con il regolamento (UE) 2019/73, viene ora sostituito da uno definitivo.
L'aliquota del dazio definitivo varia tra il 10,3% e il 70,1%.