UE-ACP: verso la definizione del partenariato post Cotonou
Nuovi colloqui nell’ambito delle trattative tra l’Unione europea e il Gruppo degli stati dell'Africa, dei Caraibi e del Pacifico (ACP) in vista della definizione del partenariato che sostituirà quello di Cotonou.
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L'accordo di partenariato di Cotonou è il quadro giuridico che regola le relazioni tra l'UE e 79 Paesi di Africa, Caraibi e Pacifico (ACP). Si tratta di uno dei quadri di cooperazione più antichi e completi mai negoziati da Bruxelles con i Paesi terzi. Firmato nel 2000 con una durata di 20 anni, l'accordo riunisce più di cento Paesi e rappresenta oltre 1,5 miliardi di persone. La sua scadenza è prevista per il 29 febbraio 2020.
I negoziati politici in vista di un nuovo partenariato ACP-UE sono stati avviati a New York il 28 settembre 2018. Il futuro accordo dovrà tenere conto delle mutate condizioni globali e sarà incentrato sulle roadmap dello sviluppo sostenibile concordate a livello internazionale, quali:
- Agenda 2030 delle Nazioni Unite sui SDG (Sustainable development goals),
- Agenda di Azione di Addis Abeba,
- Accordo di Parigi,
- Strategia globale sulla politica estera e sulla sicurezza UE.
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In tale contesto i capi negoziatori dell’UE e dell’ACP hanno incontrato nelle scorse ore i leader del Pacifico ad Apia, capitale dello stato insulare di Samoa. L'obiettivo dei colloqui, spiega Bruxelles, è stato quello di gettare le basi per la creazione di un pilastro UE-Pacifico all’interno del futuro accordo, che sia in grado di affrontare le esigenze e le priorità specifiche nei decenni a venire.
I colloqui delle scorse ore sono un 'esempio concreto' di come le future relazioni bilaterali UE-Pacifico, UE-Africa e UE-Caraibi diventeranno più profonde e più forti nell'ambito del futuro accordo post-Cotonou, ha detto il commissario UE per la cooperazione e lo sviluppo internazionale Neven Mimica. In primis, è necessario trovare nuovi modi per combattere i cambiamenti climatici, proteggere i popoli e il pianeta, così come è importante promuovere la crescita blu in modo sostenibile e affrontare insieme le sfide transfrontaliere, come lo sviluppo umano e le questioni di sicurezza, ha aggiunto Mimica.