Economia blu: gli orientamenti UE per un'acquacoltura sostenibile
Nell'ambito del Piano europeo per la Sustainable Blue Economy, la Commissione UE ha adottato nuovi orientamenti strategici per un'acquacoltura più sostenibile, resiliente e competitiva.
Trasporti, rinnovabili, pesca: il piano europeo per un’economia blu sostenibile
Le linee guida, relative al periodo 2021-2030, intendono offrire una visione comune per aiutare gli Stati membri e tutti i portatori di interessi ad orientare lo sviluppo dell'acquacoltura europea in direzione degli obiettivi del Green Deal e in particolare della strategia Farm to Fork in materia di ambiente e clima.
"L'acquacoltura riveste un ruolo sempre più rilevante nel sistema alimentare europeo. Il settore può offrire alimenti sani con un'impronta climatica e ambientale generalmente inferiore a quella delle attività di produzione terrestri. Con gli orientamenti adottati oggi intendiamo conferire alla produzione acquicola dell'UE un ruolo di riferimento mondiale in termini di sostenibilità e qualità, ridurre la nostra dipendenza dalle importazioni di prodotti ittici e creare più posti di lavoro, soprattutto nelle regioni costiere”, ha dichiarato Virginijus Sinkevičius, commissario per l'Ambiente, gli oceani e la pesca.
Gli obiettivi degli orientamenti UE per un'acquacoltura sostenibile
Attualmente in Europa un prodotto ittico su quattro tra quelli consumati proviene dall'acquacoltura, ma si tratta soprattutto di prodotti importati, che rappresentano circa il 60% dell'offerta totale. L'incidenza sale in alcuni comparti specifici, basti pensare che, nel complesso, solo il 10% del consumo di frutti di mare nell'Unione proviene dall'acquacoltura dell'UE.
Nonostante queste prospettive commerciali, dal 2007 la produzione acquicola dell'UE è aumentata solo del 6% facendo registrare, nel 2018, 1,2 milioni di tonnellate in volume di vendite e un fatturato di 4,1 miliardi. Nel 2018 il contributo dell'UE alla produzione acquicola mondiale rappresentava meno del 2% del totale (FAO 2020).
E in questo quadro che si collocano i nuovi orientamenti della Commissione, in sostituzione di quelli adottati nel 2013 che hanno costituito la base dei Piani strategici nazionali degli Stati membri dell'UE per lo sviluppo delle attività di acquacoltura sul loro territorio in vigore negli ultimi anni.
Con i nuovi orientamenti, preparati in stretta consultazione con gli Stati membri e con i portatori di interessi, Bruxelles si propone quattro obiettivi interconnessi:
- sviluppare resilienza e competitività;
- partecipare alla transizione verde;
- garantire l'accettazione sociale e informazioni ai consumatori;
- rafforzare le conoscenze e l'innovazione.
In più, l'UE punta a un sostanziale incremento dell'acquacoltura biologica, in linea con i target della strategia Farm to Fork, utilizzando le risorse del nuovo Fondo europeo per gli affari marittimi, la pesca e l'acquacoltura (FEAMPA).
Le azioni individuate dalla Commissione spaziano in diversi ambiti, tra cui l'accesso allo spazio e all'acqua, la salute umana e animale, le prestazioni ambientali, i cambiamenti climatici, il benessere degli animali, il quadro normativo e amministrativo e la comunicazione sull'acquacoltura dell'UE. Tra le proposte, quella di elaborare documenti di orientamento dettagliati riguardanti le buone pratiche negli ambiti più importanti e l'introduzione di uno specifico meccanismo di assistenza per l'acquacoltura che sostenga l'elaborazione di tali documenti di orientamento e l'attuazione delle buone pratiche che vi sono descritte.
La concreta attuazione di questi orientamenti è affidata agli Stati membri dell'UE che dovranno tenerne conto nei loro Piani strategici nazionali pluriennali per lo sviluppo del settore acquicolo e nella programmazione delle risorse FEAMPA e di altri fondi dell'UE.
Per approfondire: Cosa prevede la strategia Farm to Fork
Consulta gli orientamenti strategici per un'acquacoltura dell'UE sostenibile e competitiva