Ue: progressi verso Spazio europeo della ricerca e accesso ai dati scientifici
La Commissione europea conferma l'impegno per la realizzazione dello Spazio europeo della ricerca e per l'accesso aperto ai risultati scientifici. L'Esecutivo comunitario ha firmato oggi una serie di protocolli d'intesa con le organizzazioni rappresentative e gli enti di finanziamento del mondo della ricerca, per migliorare gli scambi fra studiosi, istituti e imprese in direzione di un mercato unico dell'innovazione. Parallelamente sono state avanzate alcune misure per migliorare l'accesso all'informazione scientifica prodotta in Europa.
Spazio europeo della ricerca
Secondo una serie di indagini condotte a livello europeo, l'80% della comunità di ricerca ritiene che la mobilità internazionale sia ostacolata dall'assenza di procedure di assunzione aperte e trasparenti. Inoltre, ha sottolineato la commissaria per la Ricerca, l'innovazione e la scienza Máire Geoghegan-Quinn, "il finanziamento della ricerca non è sempre assegnato in modo concorrenziale, i posti non sempre sono distribuiti in base al merito, difficilmente i ricercatori possono accedere alle sovvenzioni o ai programmi oltre confine e da cui ampie zone d'Europa restano escluse". Una situazione intollerabile, continua la commissaria, che "nessuno Stato membro o regione può permettersi".
Obiettivo della Commissione è quindi realizzare, entro il 2014, uno Spazio europeo della ricerca, cui tutti gli attori coinvolti contribuiscano definendo e applicando principi comuni per l'accesso agli aiuti, la selezione e l'assunzione dei ricercatori, e rafforzando la collaborazione fra industria e mondo accademico.
Accesso aperto ai dati scientifici
Insieme a questa comunicazione, Bruxelles ha individuato un'altra strada per aumentare la competitività dell'Ue: puntare su un migliore accesso all'informazione scientifica prodotta in Europa.
La prima a mobilitarsi in questo senso sarà la stessa Commissione, con l'obiettivo di rendere disponibile, entro il 2016, il 60% degli articoli di ricerca finanziati con fondi pubblici. In particolare l'Esecutivo Ue punta al libero accesso alle pubblicazioni scientifiche prodotte con il contributo di Horizon 2020 - il nuovo programma per la ricerca e l'innovazione dell'Ue per il periodo 2014-2020 - alternativamente:
- attraverso la pubblicazione online da parte dell’editore (via aurea);
- attraverso la pubblicazione da parte dei ricercatori (via verde).
Lo stesso approccio - ha raccomandato Bruxelles – dovrebbe essere adottato dagli Stati membri per i risultati della ricerca finanziata nell'ambito dei loro programmi nazionali.
"Il libero accesso alle pubblicazioni e ai dati scientifici permetterà di accelerare importanti innovazioni da parte dei nostri ricercatori e delle nostre imprese, promuovere la conoscenza e la competitività in Europa", ha spiegato la Geoghegan-Quinn.
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