Auto elettriche – il supercondensatore UK per ricaricarle in 10 minuti
Da un team di ricercatori britannici arriva il supercondensatore che promette di superare le batterie al litio, e di ricaricare l’auto elettrica in una decina di minuti.
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Ancora è solo un annuncio, sui dettagli si mantiene il più stretto riserbo. Ma potrebbe far cambiare rotta all’evoluzione delle auto elettriche.
Un team di ricercatori della Bristol University e della Surrey University sta lavorando a una tecnologia di accumulo dell’energia alternativa alle batterie al litio, attualmente diffuse nelle auto elettriche.
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Si tratta dei supercapacitors, o supercondensatori, dispositivi di conversione ed accumulo dell'energia caratterizzati da elevate potenze specifiche ed energie di gran lunga superiori rispetto ai condensatori convenzionali. Detto in altre parole, sistemi che permettono una ricarica praticamente istantanea e che “sopravvivono” più a lungo dei dispositivi elettrochimici, come le batterie al litio.
Il motivo per cui i supercapacitors non sono stati impiegati nelle auto elettriche è legato al fatto che, finora, potevano immagazzinare meno energia rispetto alle batterie.
La ricerca condotta dai ricercatori britannici avrebbe trovato una soluzione proprio a questo problema.
La svolta dei supercondensatori per le auto elettriche
Il team ci sta lavorando da un paio d’anni, e i dettagli, come detto, non sono ancora noti. Ma in base a quanto annunciato, sarebbe stato messo a punto un nuovo materiale polimerico in grado di aumentare la densità energetica dei supercapacitor, con proprietà dielettriche da 1.000 a 10.000 volte maggiori rispetto agli elettroliti esistenti.
Gli scienziati hanno raggiunto valori di capacità pratica tra 11 e 20 F/cm2, quando sul mercato tali dispositivi non superano solitamente gli 0.3 F/cm2.
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Se tali valori venissero mantenuti in fase di produzione, i supercondensatori potrebbero raggiungere una densità di energia di 180Wh/kg, superando così le batterie al litio in commercio, la cui densità non supera i 120 Wh/kg. E ciò permetterebbe di ricaricare un’auto elettrica in una decina di minuti.
Nel 2030 il 50% delle auto saranno elettriche ed ibride
Restiamo sempre in Gran Bretagna. Stando a uno studio della Cambridge Econometrics, commissionato dalla European Climate Foundation, già nel 2030, i motori a benzina/gasolio (ICE, Internal combustion engine) avranno smesso di dominare le vendite complessive.
Un quarto delle nuove immatricolazioni sarà costituito da modelli ibridi (HEV, Hybrid electric vehicle) e un altro 25% delle vendite sarà suddiviso tra veicoli ibridi che si possono ricaricare “alla spina” (PHEV, Plug-in hybrid electric vehicle), mezzi al 100% elettrici (BEV, Battery electric vehicle) e vetture alimentate da celle a combustibile (FCEV, Fuel cell electric vehicle).
Con la diffusione della mobilità elettrica, nel 2030, si legge ancora nello studio, si risparmieranno 49 miliardi di euro per via del taglio delle importazioni di petrolio in Europa e si creeranno 206mila posti di lavoro.
Tuttavia, avvertono gli autori della ricerca, restano prima da risolvere alcune incognite, dai costi futuri dei combustibili e dell’energia elettrica alla capacità dell’Europa di creare stabilimenti per produrre batterie al litio sul modello di Northvolt, l’azienda svedese fondata e diretta da Peter Carlsson, ex manager di Tesla, che ha recentemente ottenuto un finanziamento per oltre 50 milioni dalla BEI per aprire il primo impianto pilota per la produzione di batterie al litio in Europa.
Lo studio delle università britanniche getta nuova luce sulla questione, aprendo potenzialmente il mercato delle auto elettriche a nuove vie di sviluppo.
FCA cambia rotta: addio al diesel, si punta sulle ibride
In linea con gli scenari di sviluppo del settore automotive, FCA si decide ad imboccare la strada dell’elettrico. O meglio, delle motorizzazioni ibride.
L’annuncio ufficiale ancora non c’è, ma come spiega il Financial Times, dovrebbe arrivare a luglio in occasione del nuovo piano industriale e finanziario.
Fiat Chrysler, fa notare Ft, è l’ultimo costruttore che si appresta a dire addio ai propulsori a gasolio. Un cambio di rotta dettato dai costi crescenti: secondo stime, infatti, il costo per lo sviluppo di motori diesel conformi alle nuove norme europee sarebbe aumentato del 20%, rendendo le auto a gasolio non più economicamente convenienti. Allo stesso tempo, diminuiscono i costi delle componenti elettriche (soprattutto le batterie), rendendo più accessibili le vetture ibride (benzina più elettrico).