Sblocca Cantieri - critiche da ANAC e Inarcassa
Duro il giudizio del presidente dell'Anticorruzione, Raffaele Cantone, sullo Sblocca Cantieri. Critiche al decreto anche dalla Fondazione Inarcassa, l'organismo degli architetti e ingegneri liberi professionisti.
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Dopo l'approvazione nei giorni scorsi del decreto sblocca cantieri - che prevede la modifica di alcune normative relative al Codice appalti e interventi infrastrutturali - non si sono fatte attendere le valutazioni da parte di alcuni operatori del settore.
Sblocca Cantieri, la stroncatura di Cantone
A suscitare particolare preoccupazione da parte dell’Autorità anticorruzione è soprattutto l'aumento del livello degli appalti affidati. La norma ha, infatti, innalzato la soglia (da 150mila a 200mila euro) sotto la quale è adesso possibile affidare i lavori senza gara ma solo con procedura negoziata, previa consultazione di almeno tre operatori economici, ove esistenti.
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Il pericolo che si profila, quindi, è quello che la pubblica amministrazione non riesca a garantirsi i servizi migliori dato che, aggiunge Cantone, “la previsione di un numero più alto di preventivi crea anche un minimo di concorrenza”.
Del resto il Presidente dell’ANAC sottolinea come in Italia non ci sia mai stato un vero problema relativo al blocco degli appalti di importi ridotti. “A me non risulta che ci siano mai stati blocchi per gli appalti sotto i 200mila euro. Il vero problema del Paese sono i grandissimi appalti, per i quali spesso viene fatta una progettazione non corretta o gare fatte male”.
Alla luce di ciò il decreto rischia di non sbloccare davvero i cantieri su cui sarebbe necessario intervenire, cioè i grandissimi appalti.
Incarcassa contro l'incentivo del 2% per i dipendenti pubblici
Opinioni negative sul decreto anche da parte di Incarcassa. Nell’analisi del decreto, il Presidente della Fondazione, Egidio Comodo, si focalizza sulla reintroduzione dell’incentivo del 2% per le attività di progettazione ad opera dei pubblici dipendenti e al ricorso all’appalto integrato, su cui architetti e ingegneri avevano espresso parere negativo anche nei mesi passati.
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In particolare l’incentivo del 2% “significherebbe un duro colpo e un attacco alla dignità degli architetti e ingegneri che vivono di sola libera professione e che da anni soffrono di una grave crisi e un’importante contrazione dei redditi”.
Si tratta infatti di una norma che, secondo Incarcassa, “comporterebbe uno svilimento del ruolo e della qualità del lavoro garantita dai liberi professionisti che operano nei confronti della pubblica amministrazione e avvantaggerebbe i soli dipendenti pubblici con un’integrazione importante del loro, già sicuro, stipendio”.