Fondi UE - a che punto e' l'Italia con la cooperazione territoriale
Ammontano a quasi 3 miliardi di euro le risorse finanziarie dei Programmi CTE a partecipazione italiana. Lo rivela l'ultima relazione dell'Agenzia per la coesione territoriale che rende noto come, al 31 dicembre 2019, molti Programmi di cooperazione territoriale abbiano impegnato il totale delle risorse previste.
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La terza relazione dell’Agenzia di coesione sulla cooperazione territoriale cade nel 30° anniversario del programma CTE. Redatta grazie alle informazioni trasmesse dalle Autorità di Gestione e dalle Amministrazioni regionali e nazionali interessate, la relazione fornisce un'analisi puntuale dello stato di attuazione dei programmi CTE, dello Strumento di assistenza alla pre-adesione (IPA II) e dello Strumento Europeo di Vicinato (ENI) e della partecipazione italiana in termini di progetti finanziati, risorse assegnate, territori e soggetti coinvolti.
In particolare le risorse finanziarie dei Programmi CTE a partecipazione italiana ammontano complessivamente a 2 miliardi e 969.147.991 euro. Al 31 dicembre 2019, molti Programmi hanno impegnato il totale delle risorse programmate, con un dato complessivo del 92% delle risorse totali stanziate, mentre la spesa dichiarata dai beneficiari è ancora pari al 28% delle risorse programmate.
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La Cooperazione territoriale europea
La Cooperazione territoriale europea (CTE), conosciuta anche con il nome di “Interreg”, rappresenta uno dei due obiettivi generali della Politica di coesione dell’UE attuata attraverso il sostegno dei fondi strutturali e di investimento europei (fondi SIE).
La CTE - i cui programmi sono finanziati dal FESR e dagli strumenti IPA II ed ENI - si articola in 3 differenti componenti:
- Cooperazione transfrontaliera (INTERREG A)
- Cooperazione transnazionale (INTERREG B)
- Cooperazione interregionale (INTERREG C)
Nel dettaglio l'Italia partecipa a 19 programmi di Cooperazione territoriale europea:
Lo stato di attuazione della CTE in Italia
I dati di attuazione confermano l’elevata capacità di assorbimento di risorse da parte dei Programmi CTE e la capillarità della presenza italiana nei partenariati dei progetti finanziati. In particolare i progetti approvati dai Comitati di Sorveglianza dei Programmi CTE sono sensibilmente aumentati, raggiungendo il numero di 1.059. Di questi, sono 917 i progetti per i quali è stato sottoscritto il relativo accordo di finanziamento al 31 dicembre 2018, di cui 857 vedono la partecipazione di partner italiani.
In particolare, per quanto riguarda i progetti finanziati dai Programmi transnazionali:
- Sui programmi Adrion (AI), Spazio Alpino (AS) e MED il tasso di partecipazione italiana è pari al 100%;
- Sul Programma Central Europe (CE) il tasso di partecipazione è pari all’87%.
Anche nell’ambito della componente interregionale si registra un alto tasso di partecipazione italiana pari:
- Al 75% per il programma Interreg Europe (INT EU)
- Al 90% per URBACT III.
Tali progetti attivano 1.471 partecipazioni italiane (distribuite tra tutte le Regioni italiane in una misura che tiene conto del numero dei Programmi di cui la Regione è area ammissibile). In generale, i territori eleggibili con il più alto tasso di partecipazione ai progetti finanziati al 31 dicembre 2018 risultano essere quelli del Nord Italia, soprattutto in virtù del maggior numero di Programmi ai quali tali territori sono ammessi: Veneto (170), Piemonte (145), Friuli Venezia Giulia (132), Emilia Romagna (113), Liguria (109), Puglia (104), Toscana (94) e Lombardia (89).
Il motivo risiede in parte nella geografia italiana dato che la quasi totalità delle Regioni italiane è interessata dai Programmi transfrontalieri interni (sono escluse soltanto il Lazio, la Campania, la Basilicata, la Calabria e l’Umbria). Per questi motivi le regioni settentrionali presentano un tasso di partecipazione maggiore ai progetti finanziati rispetto alle altre regioni.
Osservando la partecipazione dei territori italiani ai progetti finanziati al 31 dicembre 2018 per componente di cooperazione, emerge che:
- Per quanto riguarda la cooperazione transfrontaliera i territori regionali eleggibili che denotano un maggiore tasso di partecipazione sono Liguria (90), Friuli Venezia Giulia e Piemonte (89), Veneto (87) e Puglia (81);
- Relativamente alla cooperazione transnazionale, invece, i territori con il più alto tasso di partecipazione sono Veneto (75), Emilia Romagna (65), Lazio e Lombardia (46);
- Infine, per la cooperazione interregionale i territori che presentano un alto tasso di partecipazione sono Emilia Romagna (34), Lombardia (21), Toscana (18), Piemonte (14) e Lazio (13).
Interessante è anche l’analisi che valuta il grado di partecipazione delle regioni italiane a parità di condizioni di ammissibilità (circoscrivendola, cioè, ai soli programmi di cooperazione ai quali risultano eleggibili tutti i territori). In tale contesto rispetto ai progetti finanziati al 31 dicembre 2018, le regioni con un maggiore tasso di partecipazione sono: Emilia Romagna (53), Lazio (48), Lombardia e Toscana (29).
Con riferimento alla tipologia di partner coinvolti, in base ai dati rilevati sulla totalità dei soggetti beneficiari (italiani e stranieri) emerge che l’83% dei partner partecipanti sono organismi di diritto pubblico (5.720) ed il restante 17% dei partner sono privati (1.207).
Dai dati inseriti nella relazione, emerge complessivamente un livello di performance dei Programmi di cooperazione molto elevato, con un maggiore ritardo registrato dai due Programmi ENI, legato ai tempi prolungati per la firma degli accordi di finanziamento tra Commissione Europea e Paesi terzi.
Per quanto riguarda la partecipazione dell’Italia, invece, si sottolinea come per alcuni territori, la cooperazione rappresenti una fonte rilevante di risorse finanziarie e di relazioni oltre i confini nazionali.
Infine il numero elevato di progetti con capofila italiano evidenzia anche la maturità delle competenze che i partner italiani hanno raggiunto nel coordinare e gestire partenariati internazionali.
Graphics: photo credit Agenzia per la coesione territoriale