Giorgetti illustra la Legge di bilancio 2025. "Priorità è rilanciare i consumi"
Il Governo ha destinato risorse al sostegno delle famiglie di reddito medio-basso con lo scopo di aiutare la crescita rilanciando la domanda e i consumi. Così il ministro dell'Economia e delle Finanze, Giancarlo Giorgetti, ha difeso la ratio della manovra 2025 in audizione presso le commissioni riunite Bilancio di Camera e Senato. "La politica industriale - ha aggiunto - la fanno gli imprenditori, non la deve fare lo Stato".
Almeno sei settimane per il giudizio di Bruxelles sul Piano strutturale di bilancio di medio termine
Il problema, ha proseguito Giorgetti durante l'audizione sul ddl di bilancio 2025, è che in un quadro internazionale caratterizzato da incertezza è aumentata la propensione al risparmio delle famiglie a scapito dei consumi. Un fenomeno che non è solo italiano e che questa settimana è stato discusso anche dai ministri delle Finanze dell'Unione in sede Ecofin.
Ciò che il Governo ha scelto di fare, in un quadro di gestione prudente della finanza pubblica, coerentemente con il percorso che l'Italia si è impegnata a realizzare con il Piano strutturale di bilancio, è stato quindi individuare spazi per confermare, e talora rafforzare, i principali interventi di sostegno ai redditi da lavoro dipendente medio-bassi già previsti nelle precedenti manovre e per rendere strutturali alcune politiche finora rifinanziate annualmente.
La conferma a regime e la modifica del perimetro di alcune misure, secondo Giorgetti, possono contribuire ad attenuare i timori degli operatori di mercato legati all'incertezza delle prospettive economiche e, sostenendo i redditi più bassi e le famiglie numerose, incentivare la ripresa dei consumi che, nonostante il calo dell'inflazione e l'aumento dell'occupazione, continuano a ristagnare.
Il sostegno al potere di acquisto passa anzitutto per il taglio del cuneo fiscale, reso strutturale e allargato nella platea dei beneficiari, e per la riduzione delle aliquote Irpef, anch'essa stabilizzata, ma Giorgetti rivendica anche il rafforzamento dei congedi parentali e del bonus nido, il contributo una tantum per le nuove nascite, l'esonero contributivo per le lavoratrici con due o più figli, il rifinanziamento della Carta Dedicata a te, l'incremento del Fondo per la distribuzione di derrate alimentari agli indigenti e la proroga del Fondo di garanzia per la prima casa.
Fronte occupazione, alla luce dello stop alla Decontribuzione Sud, in scadenza il 31 dicembre 2024, la legge di Bilancio 2025 istituisce un Fondo da 9,1 miliardi per il periodo 2025-29 per il finanziamento di interventi volti a sostenere l'occupazione e lo sviluppo di attività imprenditoriali nelle aree svantaggiate del paese, anche incentivando l'acquisizione di beni strumentali. Il ddl di bilancio conferma inoltre il dimezzamento dell'aliquota su premi di risultato e partecipazione agli utili di impresa e i tetti per il fringe benefit (ma con un'ulteriore agevolazione per i lavoratori che cambiano la propria residenza a seguito dell'assunzione), proroga la maxi deduzione per le nuove assunzioni e stanzia risorse per il finanziamento degli ammortizzatori sociali.
Come da attese, i vincoli di spesa imposti dalla riforma del Patto di stabilità UE riducono all'osso l'intervento del Governo a sostegno delle imprese. Nel pacchetto, piuttosto scarno, rientrano il rifinanziamento della Nuova Sabatini e del credito d’imposta ZES Unica, a cui si aggiungono una serie di misure per comparti specifici come l'agricoltura.
Una scelta che Giorgetti rivendica in Parlamento: "La politica industriale la fanno gli imprenditori, non la deve fare lo Stato", ha dichiarato, portando ad esempio il settore automotive. Se gli imprenditori non accettano la sfida della riconversione, lo Stato non può sostituirsi ad essi. Le risorse per gli accordi di sviluppo e per gli altri interventi per chi fa impresa nel settore dell'automotive ci sono e ci saranno. "Non ci saranno più i 700 milioni per le rottamazioni e per gli incentivi all'acquisto di auto elettriche prodotte in Cina e in altri paesi".
Le misure per le imprese nella Manovra 2025
Partendo dagli interventi e dai finanziamenti per le imprese, la Manovra 2025 stanzia anzitutto 1,7 miliardi da qui al 2029 per la Nuova Sabatini, l'agevolazione gestita dal MIMIT che sostiene l’accesso al credito delle imprese per investimenti in macchinari, attrezzature, impianti, beni strumentali ad uso produttivo e hardware, nonché software e tecnologie digitali.
Buone notizie anche per il credito d’imposta ZES Sud, il tax credit che sostiene l'acquisizione dei beni strumentali destinati a strutture produttive ubicate nella ZES Unica. La Manovra, infatti, ha prorogato l'incentivo - altrimenti in scadenza il 15 novembre - a tutto il 2025, continuando a prevedere la doppia comunicazione all’Agenzia delle entrate: quella preventiva relativa all’ammontare degli investimenti che si intende effettuare e quella integrativa sugli investimenti effettivamente realizzati.
Tra le altre misure per le imprese previste dalla legge di bilancio 2025, si cita quella in materia di riversamento del credito di imposta in ricerca e sviluppo. La Manovra prevede, infatti, un contributo in conto capitale - commisurato in termini percentuali a quanto riversato - a vantaggio di coloro che hanno aderito alla procedura di riversamento dell’importo entro il 31 ottobre 2024.
Infine la Manovra ha previsto la proroga fino al 2027 del bonus IPO per la quotazione delle PMI, nonchè il finanziamento per il biennio 2027-2028 dei centri di ricerca e partenariati estesi finanziati dal PNRR ma che non sono ancora in grado di camminare con le proprie gambe, dal punto di vista dell'autonomia finanziaria.
Le misure per le famiglie della Manovra 2025
Gli interventi a sostegno della natalità si giocano per lo più su una serie di bonus e sull’estensione fino a tre mesi (uno in più rispetto ad oggi) del congedo parentale retribuito all'80%, fruibile fino al sesto anno di vita del bambino.
Previsto poi il bonus bebè (o bonus nuove nascite), una misura volta ad incentivare la natalità, prevedendo un contributo una tantum di 1.000 euro per ogni figlio (nato o adottato) dal 1° gennaio 2025. Si tratta di un bonus che non concorre alla formazione del reddito complessivo.
La Manovra 2025, inoltre, prevede l’esclusione del bonus nido dal calcolo per la determinazione dell’indicatore ISEE in relazione all'Assegno Unico ed estende le misure di supporto al pagamento di rette degli asili nido anche alle famiglie con un solo figlio.
In materia contributiva, invece, la Manovra stanzia 300 milioni di euro l’anno per un parziale esonero contributivo della quota dei contributi previdenziali per l’invalidità, la vecchiaia e i superstiti, a carico del lavoratore, per le lavoratrici dipendenti (a esclusione dei rapporti di lavoro domestico) e autonome (che percepiscono almeno uno tra redditi di lavoro autonomo, redditi d’impresa in contabilità ordinaria, redditi d’impresa in contabilità semplificata o redditi da partecipazione e che non hanno optato per il regime forfetario), madri di due o più figli. L’esonero contributivo spetta fino al mese del compimento del decimo anno di età del figlio più piccolo.
Infine - tra gli altri interventi a sostegno delle famiglie - si cita il rifinanziamento di 670 milioni, da qui al 2027, del Fondo di garanzia per la prima casa, per quanto concerne i mutui.
Per maggiori informazioni: Guida alle misure per le famiglie previste nella Manovra 2025
Dai fringe benefit all’Ape sociale: le misure per lavoro e pensioni della Manovra 2025
Nel testo bollinato della Legge di bilancio 2025 vengono poi confermati la riduzione Irpef con tre aliquote e la tassazione agevolata al 5% dei premi di produttività.
Quanto ai fringe benefit, la Manovra li estende anche alle somme erogate o rimborsate dai datori di lavoro per l’affitto dei dipendenti assunti a tempo indeterminato dal 1° gennaio al 31 dicembre 2025, entro il limite complessivo di 5.000 euro annui.
Nella manovra torna inoltre la “Carta Dedicata a te”, rifinanziata per il 2025 con ulteriori 500 milioni. Presenti anche una serie di misure in materia di ammortizzatori sociali e di formazione per l’attuazione del programma Garanzia Occupabilità Lavoratori (GOL).
In materia di pensioni, dalla Manovra 2025 arriva la conferma delle forme di flessibilità in uscita già previste, cioé Quota 103, Ape Sociale e Opzione Donna, insieme all’indicizzazione delle pensioni.
Infine la legge di Bilancio stanzia risorse per il rinnovo dei contratti del pubblico impiego, con riferimento al triennio 2025-2027, e per i contratti nella sanità.
Consulta il testo del Documento Programmatico di Bilancio (DPB) 2025