Ddl PMI: ok in CdM alla legge annuale sulle piccole e medie imprese

Palazzo Chigi - Photo credit: Giovanni Dall'Orto, 29-Mar-2008Dopo il primo esame nel Consiglio dei ministri del 23 dicembre, il Disegno di legge annuale sulle piccole e medie imprese (Ddl PMI) ha ottenuto oggi il via libera del CdM. Tra gli incentivi: mini contratti di sviluppo nel settore moda; agevolazioni per favorire la staffetta generazionale tra lavoratori prossimi alla pensione e neo-assunti under 35; nuovi incentivi fiscali per incoraggiare le reti d'impresa.

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La legge annuale sulle PMI consiste in un pacchetto eterogeneo di misure che, a vario titolo, mirano a migliorare il contesto imprenditoriale e a favorire lo sviluppo delle piccole e medie imprese.

L'esame del provvedimento è stato avviato nel CdM del 23 dicembre, mentre il 14 gennaio è arrivato il via libera definitivo in Consiglio dei ministri.

Cosa prevede la legge annuale sulle PMI

In attuazione dell'articolo 18 della Legge 180-2011, il ddl PMI introduce una serie di misure strategiche per rafforzare le micro, piccole e medie imprese italiane, puntando soprattutto su accesso al credito, aggregazione e innovazione

Riforma dei confidi

Sul fronte credito opera la riforma della disciplina dei confidi, che interviene attraverso:

  • la revisione dei requisiti di iscrizione all’albo previsto dall’articolo 106 del Testo Unico Bancario (TUB),
  • l'ampliamento delle attività consentite,
  • la promozione dei processi di aggregazione tramite agevolazioni normative,
  • l’estensione delle possibilità operative per i Confidi iscritti, 
  • la riduzione dei costi di istruttoria nella valutazione del merito creditizio delle imprese,
  • l'incentivazione dell’integrazione tra consorzi, consentendo loro di partecipare ad altri enti senza modificare il proprio oggetto sociale.

Incentivi per le reti di impresa e Centrali consortili

Quanto alla spinta all'aggregazione, il ddl PMI prevede un incentivo per le imprese che aderiscono a un contratto di “rete soggetto”, in forma di sospensione d’imposta sulla quota di utili destinata a investimenti previsti dal programma comune di rete. A disposizione dell'agevolazione ci sono 45 milioni di euro dal 2027 al 2029, relativamente agli utili realizzati tra il 2026 e il 2028 e destinati al fondo patrimoniale comune o al patrimonio dedicato all'affare.

Al disegno di legge si deve anche il riconoscimento delle Centrali consortili come enti mutualistici di sistema, enti cioé che dovrebbero fungere da strutture di indirizzo e coordinamento per le micro, piccole e medie imprese già organizzate in consorzi di filiera per rafforzarne la competitività e l'innovazione attraverso modelli di cooperazione efficienti e solidali. 

100 milioni ai mini contratti di sviluppo moda

A sostegno della filiera della moda, il ddl PMI mobilita invece lo strumento del contratto di sviluppo: 100 milioni di euro sono destinati a finanziare, mediante mini contratti di sviluppo, gli investimenti delle piccole e medie imprese del settore di importo compreso fra 3 e 20 milioni di euro.

Incentivi per la staffetta generazionale

Il provvedimento sostiene poi il ricambio generazionale tra lavoratori prossimi alla pensione e giovani under 35 incentivando un pensionamento flessibile nelle imprese con un massimo di 50 dipendenti: al part-time incentivato del lavoratore in procinto di raggiungere l’età pensionabile si accompagna la contestuale assunzione agevolata del giovane con contratto di apprendistato professionalizzante, che infine assume integralmente la posizione una volta cessato il rapporto di lavoro dell'azienda con il lavoratore senior. Lo stanziamento per la misura dovrebbe ammontare a 20 milioni di euro.

Testo unico startup

Sul fronte innovazione si prevede una delega al Governo per l'adozione di un testo unico in materia di start up innovative, incubatori di start up e PMI innovative. A tredici anni dal primo “Startup Act”, il decreto legislativo dovrebbe coordinare le norme vigenti e abrogare quelle obsolete o prive di contenuto normativo, ma anche rafforzare la figura del Garante per le PMI ampliandone le funzioni al servizio della promozione dell’ecosistema italiano dell’innovazione tecnologica.

Le altre misure del DDL PMI

Altri ambiti di intervento del disegno di legge sono la ridefinizione delle fattispecie oggetto di cartolarizzazione estendendola ai destocking di magazzino; l'esonero dall’assicurazione obbligatoria per i carrelli elevatori e i veicoli utilizzati in zone portuali e aeroportuali; la definizione degli operatori del settore Horeca; i nuovi termini per il riacquisto delle aree cedute da parte dei Consorzi industriali.

Previsti anche modelli semplificati di organizzazione e gestione in materia di salute e sicurezza sul lavoro e in particolare novità per le disposizioni in materia di smart working.

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