Edilizia - la guida ANCI sulla semplificazione per l'avvio di attivita'
L'Associazione nazionale dei Comuni italiani (ANCI) fa il punto sullo stato dell’arte e sugli adempimenti in capo ai Comuni dopo l’entrata in vigore delle disposizioni per la semplificazione in materia di avvio di attività produttive e di edilizia.
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Il 15 e 16 giugno 2018, spiega l'ANCI in una nota informativa dedicata, sono stati pubblicati sulla Gazzetta Ufficiale gli ultimi di una serie di accordi sanciti in Conferenza Stato-Regioni sull'adozione di moduli unificati e standardizzati per la presentazione di segnalazioni, comunicazioni e istanze da parte dei cittadini in materia edilizia e per l'avvio di attività produttive.
Gli accordi, ricorda l'Associazione, si inseriscono nel quadro di una serie di interventi normativi di semplificazione e sono tesi a:
- garantire la libera concorrenza,
- salvaguardare la libertà di iniziativa economica,
- assicurare il coordinamento informativo statistico e informatico dei dati dell'amministrazione statale, regionale e locale al fine di agevolare l'attrazione di investimenti dall'estero.
E' in tale contesto che l'ANCI fa il punto sulle nuove disposizioni in materia di:
- moduli unificati
- regimi applicabili alle attività private
- glossario unico
- autorizzazione paesaggistica semplificata.
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Moduli unificati
In base a quanto previsto dal decreto legislativo n. 126/2016 (“Attuazione della delega in materia di segnalazione certificata di inizio attività – SCIA”), le Amministrazioni statali sono tenute ad adottare, con apposito decreto del ministro competente, moduli unificati e standardizzati che definiscano esaustivamente, per tipologia di procedimento, i contenuti tipici e la relativa organizzazione dei dati di istanze, segnalazioni e comunicazioni, oltre che la documentazione da allegare.
Nel caso dell’edilizia e dell’avvio di attività produttive, spiega l'ANCI, tali moduli sono stati adottati in sede di Conferenza unificata con specifici accordi:
- Accordo n. 46/CU del 4 maggio 2017 (integrato dall'Accordo n. 77/CU del 6 luglio 2017) sui moduli unificati e standardizzati in materia di attività commerciali e assimilate edi attività edilizia,
- Accordo n. 119/CU del 5 ottobre 2017 (integrato dall'Accordo n. 19/CU 22 febbraio 2018) sull'approvazione degli strumenti per consentire l'interoperabilità e lo scambio dei dati tra le amministrazioni,
- Accordo n. 76/CU del 6 luglio 2017, con cui è stato ampliato il numero dei moduli standardizzati in materia di attività commerciali e assimilate e di attività edilizia,
- Accordo n. 18/CU del 22 febbraio 2018 sull'adozione di ulteriori moduli in materia dì attività commerciali e assimilate.
Le PA destinatarie di istanze, segnalazioni e comunicazioni, si legge, hanno l'obbligo di pubblicare sul proprio sito istituzionale i moduli unificati e standardizzati. Qualora gli Enti locali non provvedano alla pubblicazione, le Regioni assegnano agli stessi un congruo termine per provvedere, decorso inutilmente il quale adottano le misure sostitutive. In caso di inadempienza della Regione, invece, scatta il potere sostitutivo del Presidente del Consiglio dei Ministri.
Regimi applicabili alle attività private
Sempre il D.lgs n. 126/2016 detta la disciplina generale applicabile alle attività private non soggette ad autorizzazione espressa e soggette a segnalazione certificata di inizio attività (SCIA), definisce le modalità di presentazione di segnalazioni o istanze alla PA e prevede la "concentrazione dei regimi" amministrativi.
Il successivo D.lgs n. 222/2016 (il cosiddetto Decreto SCIA 2) individua poi le attività oggetto di procedimento, anche telematico, di comunicazione o SCIA o di silenzio assenso, oltre che quelle per le quali è necessario il titolo espresso, introducendo le conseguenti disposizioni normative di coordinamento.
Per le aree di particolare valore archeologico, storico, artistico e paesaggistico e nei locali storici tradizionali, spiega ANCI, il D.lgs n. 126/2016 specifica che il Comune - d'intesa con la Regione e sentiti il MIBACT (Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo) e le associazioni di categoria - può adottare deliberazioni volte a delimitare zone o aree in cui l'esercizio di una o più attività è vietato o subordinato ad autorizzazione.
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Glossario unico
Il D.lgs n. 126/2016 prevede, inoltre, l'adozione di un glossario unico in materia edilizia, finalizzato a garantire omogeneità di regime giuridico in tutto il territorio nazionale. Lo strumento, spiega l'Associazione, consiste in un elenco delle principali opere edilizie, con l'individuazione della categoria di intervento a cui le stesse appartengono e del conseguente regime giuridico a cui sono sottoposte.
Al tal proposito, il D.M. 2 marzo 2018 ha approvato il glossario con l'elenco non esaustivo delle principali opere realizzabili in regime di attività edilizia libera.
Autorizzazione paesaggistica semplificata
Il DPR n. 31 del 13 febbraio 2017 ha introdotto il regolamento per l'individuazione degli interventi esclusi dall'autorizzazione paesaggistica o sottoposti a procedura autorizzatoria semplificata.
Il provvedimento, spiega l'ANCI, amplia e precisa le ipotesi di interventi di lieve entità, opera una serie di ulteriori semplificazioni procedimentali e individua le tipologie di interventi non soggetti ad autorizzazione paesaggistica.