ICT: Bruxelles sostiene lo sviluppo del 5G
La vicepresidente della Commissione europea Neelie Kroes ha illustrato le potenzialità dei network mobili di quinta generazione (5G) durante il suo intervento al GSMA Mobile World Summit di Barcellona.
Il termine 5G (5th generation mobile networks) si riferisce alla nuova generazione di network mobili, che velocizzano non solo il traffico dei dati ma anche le funzionalità delle nuove tecnologie per l’informazione e la comunicazione.
Nel 2013 la Kroes aveva lanciato un primo appello per la diffusione in Europa delle 5G e lunedì ha ribadito l'importanza del settore durante il GSMA Mobile World Summit di Barcellona, invitando i leader europei del 5G a trovare entro la fine del 2015 un accodo globale per il potenziamento di questa nuova tecnologia.
Alla base dell’appello della Kroes ci sono sfide concrete. Entro il 2020, infatti, il traffico mobile in Europa sarà 30 volte maggiore rispetto a quello attuale, non solo per l’aumento di smartphone e tablet, ma anche per l’incremento dei sensori e delle apparecchiature che utilizzeranno Internet per comunicare.
La diffusione del 5G consentirà di fare fronte a queste sfide, sviluppando nuove applicazioni tecnologiche in diversi settori, come:
- eHealth: l’utilizzo del 5G permetterà di svolgere operazioni chirurgiche a distanza (telechirurgia);
- case: l'applicazione del 5G consentirà alle apparecchiature domestiche di ‘comunicare’ tra loro, come ad esempio il termostato e il rilevatore di fumo in caso di incendio;
- trasporti: il 5G garantirà maggiore sicurezza nei trasporti, attraverso l’integrazione dell'ICT negli autoveicoli (ad esempio, con l’introduzione di telecamere in grado di visualizzare la strada che si sta percorrendo in caso di scarsa visibilità);
- smart grids: il 5G velocizzerà la comunicazione wireless;
- intrattenimento: il 5G favorisce lo sviluppo di nuove applicazioni.
Nel 2013, ha sottolineato la Kroes, sono stai investiti 50 milioni di euro in progetti europei per lo sviluppo del 5G. “Ora spero che ci si possa spostare dai laboratori al mondo reale”, ha concluso la vicepresidente della Commissione.