BusinessEurope – politica industriale guardi a lavoro, crescita, debito
La politica delle mission deve guidare la crescita industriale europea, nota il presidente di Confindustria Boccia all’evento per i 60 anni di BusinessEurope. E il presidente del PE Antonio Tajani avanza l’idea di un fondo investimenti per il Sud da 20 miliardi.
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Questione industriale, competitività e infrastrutture. Si può riassumere con queste poche parole la conferenza per celebrare i 60 anni di BusinessEurope, la Confindustria europea.
Boccia: puntare su lavoro, crescita e debito
“Bisogna attuare in Europa la politica delle mission”, ha dichiarato il numero uno di viale dell’Astronomia Vincenzo Boccia nel corso dell’evento. Detto in altri termini, è necessario cambiare passo individuando innanzitutto gli obiettivi da raggiungere, i loro effetti sull’economia reale, i provvedimenti necessari e le risorse per centrare tali obiettivi.
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La questione nazionale e quella europea, ha aggiunto Boccia, devono procedere contemporaneamente. “Non esistono alibi” per non affrontare l’una a scapito dell’altra. Anche perché le criticità coincidono: il lavoro, la crescita, il debito.
Le questioni poste cioè dalle Assise di Confindustria, che a metà febbraio hanno riunito oltre 7mila imprenditori a Verona. “Bisogna investire sulla crescita e ridurre il debito dei singoli paesi”, ha detto Boccia, sottolineando che “la crescita è la precondizione per ridurre i divari e creare occupazione”.
Tajani, Fondo unico di investimenti per il Sud
E se il punto di partenza della riflessione proposta da Boccia a Verona prima e a Bruxelles poi è il lavoro, sulla stessa scia si pone l’intervento del numero uno del Parlamento europeo, che proprio in queste ore ha sciolto la riserva e accettato l’investitura a candidato premier per Forza Italia, Antonio Tajani.
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“Le imprese sono le uniche realtà in grado di creare posti di lavoro per il futuro. Se crescono le PMI, se crescono le grandi aziende e si creano posti di lavoro allora vinciamo la sfida”, ha sottolineato rivolgendosi alla platea dei Giovani imprenditori di Confindustria.
Tajani ha lanciato l’idea di un Fondo unico di investimenti per il Sud di almeno 20 miliardi di euro, in grado di mobilitare investimenti per 250 miliardi di euro, nei prossimi tre anni.
Come funzionerà? In base all’idea di Tajani verrebbe alimentato riallocando il 50% dei fondi europei non spesi, sommati ai fondi BEI, Cassa depositi e prestiti e del Piano Juncker.
Il fondo, che dovrebbe essere di tipo rotativo, finanzierebbe infrastrutture, banda larga, reti elettriche logistica e intermodalità, porti, acquedotti e faciliterà l’accesso al credito per le PMI. Inoltre potrebbe finanziare il credito d’imposta per i neo assunti, iniziative per i giovani, startup e le zone economiche speciali.
A regime il fondo dovrebbe creare almeno 500mila posti di lavoro, finanzierebbe almeno 500mila piccole imprese, farebbe nascere circa 60mila nuove aziende.
Marcegaglia: preoccupa il ritmo lento dei negoziati per la Brexit
Sulle proposte per il rilancio dell’industria europea continua però ad aleggiare il fantasma della Brexit.
L'industria europea "è estramente preoccupata per il ritmo lento dei negoziati per la Brexit", ha detto la numero uno di ENI e BusinessEurope Emma Marcegaglia.
“I progressi nella traduzione in testo legale dell'accordo di dicembre tra UE e Regno Unito sui diritti dei cittadini, la situazione irlandese e la regolazione dei conti sono sfortunatamente molto lenti, speriamo che le discussioni possano procedere ora che il governo britannico ha presentato proposte concrete", ha aggiunto.
Per BusinessEurope assicurare che il Regno Unito resti nell'unione doganale e nel mercato unico durante il periodo di transizione, "con tutti i diritti appropriate e gli obblighi, resta la migliore strada per fornire certezza e condizioni di parità nel mercato", ha concluso.
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