Reti di impresa: definita la misura del risparmio d’imposta
In relazione all’agevolazione fiscale per le aziende appartenenti ad una delle reti d’impresa di cui all’articolo 42 del D.L. n. 78/2010, la percentuale massima del risparmio sui tributi, con riferimento al periodo d’imposta in corso al 31 dicembre 2010, è pari a oltre il 75%. Tale soglia è stata stabilita dall'Agenzia delle Entrate, con provvedimento direttoriale del 13 giugno 2011, sulla base del rapporto tra l’ammontare delle risorse stanziate, che per il 2011 è pari a 20 milioni di euro, e l’ammontare del risparmio d’imposta complessivamente richiesto con il modello RETI.
Come noto, il D.L. n. 78/2010 ha previsto in favore delle imprese appartenenti ad una delle reti di imprese appositamente riconosciute, fino al periodo d’imposta in corso al 31 dicembre 2012, vantaggi fiscali, amministrativi e finanziari.
In particolare, è stabilito che chi aderisce a un contratto di rete, traducibile in varie forme di collaborazione tra realtà imprenditoriali per lo più di piccole dimensioni, può accedere a un bonus consistente in un regime di sospensione d’imposta per la quota di utili d’esercizio accantonati ad apposita riserva e destinata alla realizzazione, entro l’esercizio successivo, di investimenti previsti dal programma comune dello stesso contratto.
Per espressa previsione normativa, la quota degli utili che non concorre alla formazione del reddito d’impresa non può, comunque, superare il limite di 1 milione di euro.
L’Agenzia delle Entrate, di volta in volta, sulla base dei dati risultanti dalle comunicazioni trasmesse (con provvedimento del 14 aprile scorso, ha approvato il modello RETI che le aziende utilizzano per comunicare i dati del risparmio d’imposta, con le relative istruzioni), determinerà la percentuale massima del risparmio fiscale spettante a ciascuna impresa, con metodo proporzionale, tenendo conto del rapporto tra l’ammontare delle risorse stanziate per ciascun anno e quello del risparmio d’imposta complessivamente richiesto.
La percentuale sarà resa nota attraverso appositi provvedimenti direttoriali. Quello del 13 giugno 2011 è il primo di tali provvedimenti, e attesta la quota di risparmio al 75,3733%.