Revisione PNRR: ANCI soddisfatta del decreto PNRR quater
Con la pubblicazione in questi giorni del DL 19/2024 che fa luce sulla revisione del PNRR e sulla rimodulazione di molti interventi, i Comuni esprimono soddisfazione sul testo licenziato dal Governo, sia per quanto concerne le coperture dei progetti stradali dal Piano, che per quel che riguarda le semplificazioni.
Cosa prevede il Decreto PNRR quater (DL 19/2024)?
A farsi portavoce dei sentimenti dei sindaci è stato il presidente dell’ANCI Antonio Decaro che, commentando il Decreto PNRR quater, ha spiegato: “Siamo soddisfatti dell’esito di questa lunga vicenda, che per alcuni mesi aveva suscitato incertezze intorno ai progetti affidati ai Comuni dopo che 10 miliardi del Piano europeo erano stati spostati su altri settori. Oggi infatti possiamo dire che tutti i finanziamenti sono stati recuperati facendo ricorso ad altri Fondi statali, come l’ANCI aveva chiesto, e che quindi nessun cantiere in nessuno degli ottomila Comuni italiani interessati dovrà fermarsi”.
Come già accennato, a tranquillizzare i Comuni non è stata solo l’indicazione delle coperture alternative trovate per i progetti fuoriusciti dal PNRR. L'altro fronte di battaglia che in questi mesi ha tenuto occupati e preoccupati i Sindaci è stato quello delle procedure. Il timore su questo fronte era di ritrovarsi in mano migliaia di progetti nati snelli ma che, dopo lo stralcio dal PNRR, potessero essere costretti ad abbandonare le semplificazioni che in questi anni hanno oliato molti degli ingranaggi della macchina burocratica al lavoro sul PNRR. Anche su questo aspetto, invece, Decaro parla di soddisfazione. “Il risultato - spiega infatti il Sindaco di Bari nonché numero uno di ANCI - va oltre l’integrale copertura di quanto era stato stanziato” visto che “il governo ha recepito altre richieste avanzate dai Comuni italiani”. Il DL 19/2024 conferma che “le procedure semplificate che avevamo conquistato per i progetti PNRR rimarranno le stesse anche per i progetti ora tornati sotto il finanziamento ordinario. I ministeri competenti rimarranno gli stessi, evitando così di dover rifare e duplicare iter burocratici già completati, così come il sistema di rendicontazione”.
L’ANCI si porta infine a casa anche la disposizione sui commissari. “Abbiamo anche ottenuto una norma che chiedevamo da tempo, cioè la possibilità che i sindaci vengano nominati commissari speciali per la realizzazione di opere eventualmente in ritardo, come già è previsto nel campo dell’edilizia scolastica”, spiega infatti Decaro.
Adesso la partita si sposta su un altro fronte: quello di evitare che la coperta trovata dal governo per finanziare i progetti di rigenerazione urbana fuoriusciti dal PNRR si trasformi in un boomerang per le altre politiche e progettualità che sono in capo ai Comuni ma al di fuori del PNRR. “Ora – ha infatti spiegato il presidente dell’ANCI – dovremo impegnarci affinché il ricorso ai Fondi nazionali non abbia come paradossale conseguenza la riduzione di altri finanziamenti destinati ai Comuni per investimenti legati a piccole opere, alla tutela del territorio e alla ricostruzione. Sarebbe autolesionista, per l’Italia, frenare la corsa agli investimenti ora che i Comuni hanno confermato di essere gli enti pubblici più efficaci ed efficienti nella realizzazione di opere pubbliche utili ai cittadini e ai territori”.
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