UE - verso relazioni piu' forti con Africa, Caraibi e Pacifico
L’Unione europea punta a una svolta nei rapporti con i Paesi dell'Africa, dei Caraibi e del Pacifico
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In vista della scadenza dell’Accordo di Cotonou, la Commissione europea ha presentato al Consiglio UE una raccomandazione riguardante una proposta di direttive di negoziato per aggiornare la partnership con i Paesi dell'Africa, dei Caraibi e del Pacifico (ACP).
L'Accordo di Cotonou
L'accordo di Cotonou è il quadro di riferimento delle relazioni tra Unione europea, da un lato, e Paesi dell'Africa, dei Caraibi e del Pacifico (ACP), dall’altro.
L’intesa, adottata nel 2000 per sostituire la Convenzione di Lomé del 1975, è la più completa tra quelle siglate dall’UE con Paesi in via di sviluppo, e si basa su tre pilastri:
- cooperazione allo sviluppo,
- cooperazione economica e commerciale,
- dimensione politica.
L’accordo disciplina i rapporti dell’UE con ben 79 Stati, di cui 48 dell'Africa sub-sahariana, con l’intento di ridurre e, nel lungo termine, eliminare la povertà e contribuire all'integrazione progressiva dei Paesi ACP nell'economia mondiale.
Nel febbraio 2020, l'Accordo di Cotonou scadrà e, in base alle disposizioni in materia contenute nel testo, i negoziati per definire le relazioni future tra UE e Paesi ACP devono iniziare non oltre il mese di agosto 2018.
Sulla base di una comunicazione della Commissione UE di novembre 2016 dedicata proprio alla questione, i ministri degli Esteri europei hanno avuto uno scambio di opinioni sulle future relazioni con i Paesi ACP al Consiglio UE di maggio 2017.
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Verso un’intesa UE-ACP più forte
E’, dunque, in tale contesto che la Commissione europea ha presentato al Consiglio UE una proposta di mandato negoziale per rilanciare la partnership tra Unione e Paesi ACP.
La scadenza dell’accordo, spiega Bruxelles in una nota, rappresenta “un'opportunità strategica per le parti di rafforzare le proprie relazioni di vecchia data e di adeguarle alle sfide del mutato contesto globale, concentrandosi su interessi comuni e responsabilità condivise”.
Realizzata sulla base di una consultazione che ha coinvolto stakeholder di tutte le parti, la raccomandazione della Commissione al Consiglio definisce le basi e gli orientamenti principali per un “partenariato politico modernizzato tra pari”. L’intenzione dell’Esecutivo UE, si legge ancora nella nota, è di “concentrarsi fortemente su interessi e valori comuni e di andare al di là della sola politica di sviluppo”.
Focus principali dei negoziati sono settori chiave, quali:
- democrazia e diritti umani,
- crescita economica e investimenti,
- cambiamenti climatici,
- eliminazione della povertà,
- pace e sicurezza,
- migrazione.
Bruxelles ha infine annunciato di voler promuovere un “approccio multistakeholder” per la messa a punto delle future relazioni attraverso il coinvolgimento di un'ampia varietà di attori nelle attività dialogo e cooperazione.
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